In visita alla Glashütte Original

Lo scorso 4 Giugno L’Orologio Club ha nuovamente accompagnato tre appassionati alla scoperta dell’orologeria tedesca, grazie all’ospitalità del marchio Glashütte Original, che ci ha aperto le porte della sua manifattura e del museo della città. La Glashütte Original collabora con la Scuola Nazionale di Orologeria, dove gli studenti passano il primo anno di studi per apprendere la teoria. Al secondo anno passano alla scuola interna alla manifattura, dove affrontano la pratica, per poi compiere una sorta di tirocinio al terzo anno. Per accedere alla scuola occorre possedere una buona manualità, perciò gli aspiranti orologiai sono sottoposti a delle prove preliminari: le stesse che sono stati invitati ad affrontare i nostri soci, per testare la loro manualità e la loro eventuale vocazione orologiaia… La prima prova, più prevedibile, consiste nello smontare e riassemblare il treno del tempo di un calibro a carica manuale, ognuno sotto la guida di uno studente e nel tempo assegnato di appena 12 minuti. La seconda prova, più originale, serve a verificare la manualità dell’aspirante orologiaio. Si tratta di riprodurre con un filo di ottone e con il solo aiuto di un paio di pinze, la G del logo Glashütte Original. Questo test è considerato più arduo del precedente, perciò gli studenti hanno a disposizione 20 minuti di tempo per portarla a termine. I risultati non sono stati dei migliori, ma il fuori programma ha divertito i nostri ospiti, come prevedibile. La visita alla Glashütte Original parte dall’officina equipaggiata da macchine a controllo numerico per il taglio ad elettroerosione a filo, dove sono fabbricati i componenti in acciaio come le molle a collo di cigno o le gabbie dei tourbillon. La produzione dei componenti si completa con la fresatura di ponti e platine in ottone e con l’officina di fabbricazione di viti, pignoni e ruote dentate, dove trovano posto torni e dentatrici. La fase più delicata e importante della produzione è naturalmente l’assemblaggio dei movimenti, che ha luogo in due dipartimenti separati: uno per il montaggio dei calibri di base, automatici o manuali con piccole complicazioni fino al grande datario; un altro per l’assemblaggio dei movimenti complicati, come il Senator Diary, di cui abbiamo potuto ammirare il movimento con tanto di spiegazione del complesso funzionamento, a opera dell’orologiaio che ne ha seguito lo sviluppo e la realizzazione dei prototipi. Come sempre, la nostra visita si è conclusa con la visione dell’attuale collezione della Casa, contraddistinta da un crescente rapporto qualità/prezzo e da complicazioni concettualmente semplici ma caratterizzate da una grande praticità di fruizione. Fiore all’occhiello della Casa è naturalmente il grande datario, tipico della produzione di Glashütte, affisso per mezzo di due dischi complanari.

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