Il cliente: “l’ospite d’onore”

Non sempre descriviamo situazioni che avvengono dopo un acquisto, ma anche in diverse altre fasi, ed eccoci questa volta a descrivere cosa è bene fare durante una vendita, situazione molto importante nella nostra quotidianità e che fa la differenza tra un negozio e un altro. È anche la fase più “scrutata” dalle direzioni commerciali delle varie marche attraverso l’utilizzo dei “clienti misteriosi”, i quali, dopo ogni visita in incognito, danno un punteggio in base al comportamento del venditore, il che ci sembra molto giusto nell’interesse comune e per dare un’immagine sempre migliore della nostra categoria. In generale, nell’ambiente commerciale ci vuole stile, preparazione, attenzione e rispetto per le persone, nel caso nostro per i clienti. Quante volte ci siamo lamentati quando, recatici in un negozio o da un artigiano o in un ufficio, siamo stati trattati con superficialità, scarsa attenzione, insufficiente preparazione, mancanza di puntualità o maleducazione? Ecco, mai e poi mai questo deve accadere nei nostri negozi, per di più in quelli che in qualità di “ambasciatori” rappresentano e vendono orologi di alto di gamma che, come ben sappiamo, necessitano per questo di essere accompagnati da informazioni non solo inerenti al prodotto stesso, ma anche inerenti a chi lo produce, dove lo produce e alla lunga storia che ha fatto di una marca una Maison speciale, un’eccellenza nel proprio panorama, un qualcosa che traspira passione e dedizione assolute. Solo così rappresenteremo pienamente il fascino del nostro mestiere, le capacità che abbiamo acquisito con anni di intenso lavoro, lo studio della materia e il tempo speso a curiosare tra quei molteplici, piccoli e ingegnosi meccanismi. Un cliente è un ospite d’onore e come tale va trattato, gli va dedicato il tempo necessario per appagare ogni sua curiosità, lo dobbiamo far sentire a proprio agio, rilassato e senza pressioni da parte nostra. Dobbiamo solo guidarlo, confermare le sue certezze, renderlo felice, semmai ampliare le notizie che solo da noi potrà avere, descrivendo tutto ciò che si cela dietro le “quinte”. Permetteteci l’esempio: è come portare per mano un bambino a Disneyland, regno dei suoi sogni e dei suoi idoli, che finalmente sarà pronto ad abbracciare.

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