Difetti inesistenti

Quanto andiamo a scrivere non è frutto della nostra fervida immaginazione, ma di fatti realmente accaduti e riguardanti comportamenti dei “furbetti” che purtroppo frequentano anche i nostri negozi. Difetti che non esistono, problemi di pura fantasia, critiche senza senso, falsi malfunzionamenti, e tanto altro, sono solo alcune delle cose che scopriamo dopo attente verifiche di laboratorio su alcuni orologi appena venduti e riportati in negozio da contrariati clienti. Io personalmente credo che la motivazione dietro a questi casi – tra i più difficili da trattare – sia nel fatto che l’orologio scelto con troppa fretta o con poca convinzione non piaccia più e quindi, per non ammettere la cosa e anche perché potrebbe essere trascorso qualche tempo dalla vendita, si ricorre allo stratagemma del difetto insopportabile, mirando alla sostituzione dello stesso con uno simile, ma mai e poi mai con lo stesso modello ormai rigettato. E qui viene più che un sospetto. Più volte è anche capitato – e in tutte queste occasioni l’orologio era perfettamente funzionante, controllato con scrupolo anche dai laboratori delle marche coinvolte – che venissero piantate storie di malfunzionamenti, perfino con avvocati pronti alla guerra, perché il cliente non accettava il fatto che a poco tempo dalla vendita qualcuno avesse messo le mani (sebbene espertissime) su un orologio nuovo di pacca ma difettoso, invece di sostituire lo stesso immediatamente. Il più delle volte a questi clienti viene spiegato che per queste eventualità non è prevista un’immediata sostituzione ma che è necessario spedire l’orologio alla Casa per far sì che gli orologiai possano accertare l’esistenza del difetto ed eventualmente decidere se risolverlo o procedere alla sostituzione. Tutto inutile e, sebbene sia comprensibile una certa delusione per un oggetto nuovo che ci si aspetta perfettamente funzionante, altrettanto non è condivisibile il non voler rispettare una certa procedura che è a tutta tutela del consumatore. Con un’imminente possibilità di agitazione alle porte dei nostri storici negozi, per mostrarci decisamente professionali, al di sopra di simili eventuali “liti” e per lo smisurato amore che ci lega al nostro lavoro, qualche volta abbiamo provveduto noi stessi alla sostituzione dell’orologio, pur sapendo che il cliente mentiva. Ma cosa volete: non siamo tutti uguali e neanche vogliamo esserlo in questi casi. Vi chiederete cosa ne abbiamo fatto dell’orologio perfetto resoci dallo scontento. Ebbene, l’ultimo l’ho regalato a mio nipote per i suoi 18 anni. Ora è al suo polso: preciso, bello e affidabile…

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