L’orologeria scopre Second Life

L’orologeria scopre Second Life

Chi è stato almeno una volta su Second Life alzi la mano!

Io l’ho fatto, e devo tristemente ammettere che non sono andata molto lontano. Sarà pigrizia mentale, ma perdere un’ora solo per riuscire ad avere i capelli del colore giusto ha spento il mio entusiasmo…

Comunque, non conosco di persona davvero nessuno che frequenti questa sorta di universo virtuale (forse è una di quelle cose che tutti fanno, ma nessuno lo confessa?). E invece mi piacerebbe avere qualche opinione di prima mano, soprattutto ora che anche l’orologeria sembra aver scoperto questo mondo oltre lo specchio.

Il primo marchio a costruire una sua sede su Second Life è stato Raymond Weil, seguito da quel vulcano di attività che è Jean-Claude Biver, con la sua Hublot. Pare addirittura che l’avatar di Biver stesso abbia presentato l’isola Hublot agli abitanti di Second Life, il 12 settembre scroso. Peccato averlo saputo troppo tardi: avrei potuto presentarmi lì con il mio set di parrucche (ho capito come si fa a mettere i capelli al proprio avatar, ma non come si fa a toglierli!).

La domanda ora è: chi ci è stato? Fateci sapere com’era!

Getto questo “messaggio nella bottiglia” nel mare di internet, sperando che viaggi abbastanza da finire su un’isola di Second Life.

A tutti gli altri domando: cosa ne pensate?

p.s.

Per chi invece non è attratto da mondi virtuali, relazioni virtuali, soldi virtuali, segnalo un link divertente. Il sito getafirstlife.com, dall’alto dei suoi 6.553.628.382 di iscritti, rivolge ai navigatori di internet questo genere di inviti: “scoprite dove vivete veramente” e “fornicate usando i vostri veri genitali”. Verrebbe da aggiungere: “se lo desiderate, compratevi un orologio vero”!

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