SIHH 2010 – Ultimo giorno

Modelle allo stand Audemars Piguet
Modelle allo stand Audemars Piguet

Sta per concludersi l’avventura del SIHH. Ancora mezza giornata e lasceremo Ginevra e gli eleganti saloni del Palaexpo.

L’orologio piu’ bello di oggi? Per noi, il Royal Oak Offshore Diver di Audemars Piguet. Ma nelle foto che seguono troverete altri legittimi concorrenti al titolo. La terza giornata infatti ancora non e’ conclusa, ma di begli orologi gia’ ne abbiamo potuti ammirare molti. Chiuderemo il Salone con la presentazione IWC, che pero’ non avremo il tempo di documentare immediatamente sul nostro blog, dovendo letteralmente volare all’Hotel La Reserve per scoprire le novita’ del marchio Custos. Vi anticipiamo che uno dei modelli piu’ interessanti che IWC presenta al Salone e’ un’inedita cassa sportiva del Portoghese, in versione cronografo.

Ma ora passiamo alla nostra rassegna. Il primo che ci ha fatto battere il cuore e’ stato Richard Mille, per la prima volta al SIHH in questo 2010. Da mozzare il fiato il suo tourbillon RM017 ultrapiatto (almeno per gli standard di Mille, con 8,60 mm di spessore) ma extralarge, nella cassa rettangolare. Ancora meglio, ma per il momento non ci e’ dato ancora di mostrarlo (esiste solo un prototipo, che pero’ abbiamo potuto ammirare), l’ultraleggero RM027: appena 18 grammi di orologio nella classica cassa tonneau, realizzato in materiali hi-tech e con un’architettura del movimento da restare senza fiato.

Belle sorprese da Montblanc, che porta avanti il progetto dell’Istituto di Ricerca di Alta  Orologeria Minerva e presenta un primo concept sviluppato da due orologiai della manifattura di Fleurier, con un quadrante che si apre per far emergere l’affissione dei dati cronografici, ma potremo spiegarvelo meglio sulle pagine de L’Orologio. Qui vi mostriamo un altro capolavoro Minerva: l’Exo Tourbillon, nel quale per la prima volta il bilanciere-spirale e’ esterno (posto superiormente) alla gabbia del tourbillon, nella quale e’ racchiuso unicamente lo scappamento. Il bilanciere ruota comunque con tutta la gabbia, ma ha un diametro eccezionale che ha permesso di massimizzare il rapporto fra il momento di inerzia del bilanciere stesso e quello della gabbia, per una stabilita’ di marcia maggiore. In piu’, e’ una gioia per gli occhi. Il prezzo dell’orologio e’ naturalmente importante: 185.000 euro in oro bianco per soli 8 pezzi prodotti.

Ma veniamo al pezzo forte della giornata: la presentazione Audemars Piguet (preceduta, ieri, da una serata all’insegna della musica e dei motori). La Casa punta sulla velocita’ e ancora sui materiali innovativi (almeno per l’orologeria) e presenta il Royal Oak OffShore Grand Prix Chronograph, con cassa in carbonio, lunetta in ceramica e carbonio a doppio disco, pulsanti in titanio e ceramica, quadrante in alluminio anodizzato. Dentro, il solito calibro AP 3126/3840 (base di manifattura con modulo cronografico aggiunto). La produzione sara’ limitata a 1.750 pezzi, al prezzo di 28.800 euro.

Piu’ abbordabile e’ il nuovo Offshore Diver: bellissimo sub da 30 atmosfere con ghiera girevole interna (sul rehaut), 42 millimetri di diametro ma piuttosto spesso. Automatico, all’interno ha naturalmente il calibro di manifattura AP 3120 ed e’ proposto a 11.850 euro in acciaio. Tantissime le altre novita’ della Casa, che pubblicheremo sul numero 185 de L’Orologio, soprattutto sulla linea Offshore (a cominciare da uno straordinario cronografo tourbillon con movimento Renaud & Papi), ma non mancano variazioni anche sul Royal Oak e sul Millenary, anche con complicazioni.

Coraggiosa, infine, l’operazione di legittimazione storica intrapresa da Girard-Perregaux che, oltre a puntare sul classico con l’ampliamento della bella linea 1966, celebra quest’anno il 40esimo anniversario dell’industrializzazione del primo orologio da polso svizzero al quarzo. Fu proprio GP, infatti, la prima Casa svizzera a lanciare, al Salone di Basilea del 1970, un orologio da polso al quarzo, scaturito da ricerche indipendenti della manifattura, che contribuirono a fissare la frequenza di riferimento del quarzo a 32768 Hz, uno standard mondiale ancora utilizzato. Per l’occasione, la GP presenta un Laureato in acciaio equipaggiato da un movimento al quarzo di alta orologeria, rifinito come i migliori movimenti meccanici. Il prezzo? Al livello di un automatico: 8.500 euro per una produzione limitata a soli 40 esemplari.

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