L’AIHH diventa FHH

Qualcuno si ricorderà ancora dell’Associazione Interprofessionale dell’Alta Orologeria (AIHH, dalle iniziali francesi). Un’associazione di 11 marchi (Audemars Piguet, Baume et Mercier, Cartier, Corum, Ebel, Girard-Perregaux, IWC, Jaeger-LeCoultre, Piaget, Vacheron Costantin e Zenith) e 200 negozi, che certificava il valore professionale dei suoi associati attraverso adeguati corsi di formazione. Cosicché molte orologerie in Italia vantavano servizi di assistenza o addetti alla vendita certificati AIHH e, se associati, esponevano la relativa targa accanto alla porta del negozio.

Tale associazione si è sciolta alcuni anni fa, per ragioni che non conosciamo abbastanza a fondo per star qui ad analizzarle.

Oggi, dalle ceneri di quell’esperienza, nasce la Fondation de la Haute Horlogerie, il cui segretario, non a caso, è lo stesso Jean-Claude Roustant che era segretario dell’AIHH.

Non sono le stesse, invece, le marche associate. Non compaiono ad esempio né Zenith, né Ebel o Corum, ma la cerchia si è ristretta ai marchi del Richemont Group, affiancati da Audemars Piguet e Girard-Perregaux. Sebbene ci sia la volontà da parte della Fondazione di accogliere nuovi membri, al momento marche importanti come Patek Philippe e Breguet si tengono fuori, mentre Rolex ha risposto all’invito con un categorico no.

La Fondazione condivide con la vecchia AIHH gli stessi fini di formazione della forza vendita, e a questo ruolo affianca un nuovo obiettivo: quello della promozione della cultura dell’Alta Orologeria, attraverso un Centro Culturale che ha il suo primario strumento di comunicazione nel portale hautehorlogerie.org, in inglese e francese. L’Italia, quindi, al momento è tagliata fuori. Ma è una scelta anche comprensibile, visto che nel nostro Paese la cultura dell’Orologeria (tutta, senza preconcetti o limitazioni) è già diffusa e sostenuta da una stampa specializzata di assoluto livello.

In bocca al lupo, quindi, alla neonata Fondazione. Aspettiamo di vederne gli sviluppi futuri, sperando di poterne condividere le politiche e le strategie di comunicazione.

Per gli operatori che fossero interessati all’attività di formazione, riportiamo i titoli dei corsi che saranno messi in programma dalla Fondazione: “Tecniche di vendita”, “Cultura orologiera”, “Servizio post vendita e situazioni difficili”. A questi seguiranno seminari di approfondimento (“Haute Horlogerie e le complicazioni”, “La conclusione della vendita e la difesa dei valori”) e un corso specifico per manager della vendita al dettaglio (“Dinamizzare l’organizzazione e il team di vendita in un negozio di Alta Orologeria”).

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