La regolazione del datario

È un’operazione piuttosto semplice, che può comunque essere causa di danni ed equivoci se non eseguita correttamente. Il datario, infatti, non deve mai essere azionato nel periodo di tempo in cui i relativi ingranaggi vengono ingaggiati, generalmente tra le dieci di sera e le due del mattino (è bene, però, fare riferimento a quanto indicato nel libretto di istruzioni). È preferibile invece effettuare la correzione di data la mattina, per evitare di dover intervenire nelle ore “proibite”. Nel caso di un modello con correzione rapida, basterà estrarre la corona nella posizione giusta (solitamente la prima), farla girare fino allo scatto della data e poi riportarla nella posizione iniziale. Un suggerimento utile è quello di caricare manualmente l’orologio prima di indossarlo, in quanto il datario, per poter compiere lo scatto, assorbe una certa quantità di energia della riserva di carica. Quando, invece, l’orologio è fermo, bisogna come prima cosa ricaricarlo pienamente. In seguito, si dovranno far girare le lancette oltre la mezzanotte, estraendo completamente la corona, in modo che la data scatti di un giorno, fino ad arrivare a un’ora che non corrisponda al suddetto periodo “proibito”. Riposizionata la corona di uno scatto, è possibile regolare la data con il dispositivo di correzione rapida. Qualora l’orologio non ne fosse dotato, basterà continuare a ruotare la corona interamente estratta fino al giorno desiderato. Alcuni modelli, per lo più d’epoca, sono equipaggiati da un dispositivo di correzione semi-rapida, per mezzo del quale, dopo avere spostato le lancette fino alla mezzanotte, basterà poi farle ritornare indietro fino a circa le dieci di sera e farle avanzare di nuovo per superare la mezzanotte e fare scattare il datario. Una volta terminata quest’operazione, le lancette dell’orologio dovranno naturalmente essere sincronizzate con il segnale orario esatto.

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