La contraffazione su Internet

Si è tenuto lo scorso 6 Febbraio, a Milano, un convegno organizzato da Assorologi in collaborazione con la Convey, società specializzata in “web intelligence”, che aveva come oggetto, per l’appunto, la contraffazione in internet per quel che riguarda i marchi di orologi. Il convegno è stato aperto da un videomessaggio del Presidente di Confcomemrcio, Dott. Carlo Sangalli, mentre in veste di relatori vi hanno preso parte l’Avv. Daniela Daniela Mainini, Presidente del CNAC – Consiglio Nazionale Anti-Contraffazione, l’On. Giovanni Fava, Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla Contraffazione e il Prof. Avv. Cesare Galli, consulente del Ministero dello Sviluppo Economico in tema di Proprietà Industriale. La ricerca Convey è stata svolta su 50 brand orologieri, e ha evidenziato aree di criticità piuttosto preoccupanti, come ad esempio che il 35% delle pagine del web tradizionale utilizza illegalmente i brand per vendere prodotti falsi o come che in media nelle prime 100 pagine di un motore di ricerca dedicate ad un determinato marchio di orologeria, ben 32 sono veicolo di contraffazione. Un altro elemento emerso grazie alla ricerca Convey è che tre pagine contraffattive su quattro appartengono a siti di e-commerce, mentre una su sei fa capo ai blog.

L’analisi si è focalizzata su 50 brand importanti dell’orologeria nazionale ed internazionale e in particolare sui seguenti: A.Lange & Söhne, Alain Silberstein, Audemars Piguet, Baume & Mercier, Bell & Ross, Blancpain, Breguet, Breil, Breitling, Bulova, Cartier, Chopard, Chronoswiss, Citizen, Corum, Ebel, Eberhard & Co., Festina, Franck Muller, Gérald Genta, Girard-Perregaux, Hamilton, Hublot, IWC, Jaeger-LeCoultre, Jaquet Droz, JeanRichard, Locman, Longines, Montblanc, Movado, Omega, Panerai, Patek Philippe, Paul Picot, Piaget, Rado, Raymond Weil, Richard Mille, Roger Dubuis, Rolex, Seiko, Swatch, Tag Heuer, Timex, Tissot, Tudor, Ulysse Nardin, Vacheron Constantin, Zenith. Tali marchi, in base al target di mercato e ai livelli di prezzo, sono stati suddivisi in n. quattro segmenti/classi (Luxury; High; Medium; Basic), così da migliorare le possibilità di efficaci confronto sui risultati generati dalle molteplici metriche adottate.

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