Il nuovo sistema di carica automatica IWC

Il nuovo sistema di carica automatica IWC

Sul numero 159 de L’Orologio, attualmente in edicola, proseguiamo l’analisi del nuovo calibro cronografico IWC 89360, con la descrizione del nuovo sistema di carica automatica, che si avvale di un invertitore a cricchi sulla base dello stesso principio del sistema Pellaton, messo a punto dalla IWC tra il 1944 ed il 1952. Il principio di funzionamento di questo meccanismo si basa su un’intuizione dell’orologiaio svizzero Louis Recordon, che nel 1780 brevettò in Inghilterra l’idea per un sistema di carica automatica (si parla solo di un’idea e non di un progetto, perché i disegni di questo brevetto sono poco più che degli schizzi), che permetteva di caricare l’orologio in entrambi i sensi di rotazione del rotore di carica, per mezzo di una ruota a denti di sega e di due leve spingenti.

Da questa idea Albert Pellaton ricavò la prima versione del meccanismo di carica automatica IWC, dotato di massa oscillante (rotore) a rotazione limitata (ad un angolo inferiore a 360°). Il primo dispositivo invertitore a leve, caratteristico della carica automatica Pellaton, funzionava con due leve spingenti, proprio come nell’idea di Luis Recordon, ma sarà poi sostituito, nella versione definitiva del 1952 (con rotore a rotazione libera, come su tutti i moderni calibri automatici), da un analogo dispositivo a cricchi, ovvero con due leve tiranti.

Il sistema è ancora oggi impiegato sui calibri IWC della famiglia 5000, iniziata nel 2000 con il lancio del nuovo Portoghese automatico.

Per il nuovo movimento cronografico, però, la Casa ha sviluppato un’evoluzione del sistema Pellaton, sulla falsa riga di quelle già impiegate da Seiko e Jaeger-LeCoultre alla fine degli anni ’60, ma con un’importante modifica.

Come funziona.

La ruota dentata solidale al rotore trasmette il moto alla prima ruota dell’invertitore, sulla quale sono fissati sue eccentrici sovrapposti. I due eccentrici sono in sostanza due cilindretti i cui centri non coincidono con l’asse della ruota dell’invertitore, né tra loro. Su ognuno dei due eccentrici è imperniata una coppia di cricchi, i cui bracci sono sovrapposti due a due e abbracciano una ruota a denti di sega. La funzione degli eccentrici è la stessa che nel sistema Pellaton veniva svolta da una camma a cuore: alla rotazione della prima ruota dell’invertitore, per azione del rotore di carica, i due eccentrici determinano l’oscillazione dei cricchi.

Il raddoppiamento dei cricchi (due da un lato e due dall’altro della ruota a denti di sega) aumenta l’efficienza del sistema, poiché dimezza i punti morti del sistema, ovvero quando i cricchi si trovano posizionati in modo da non poter né agganciare né spingere i denti (ad esempio cresta contro cresta), prendendo quindi parte della rotazione del rotore prima di diventare attivi. Questo costituisce un miglioramento sia rispetto al sistema Pellaton sia rispetto ai sistemi Seiko e Jaeger-LeCoultre, la cui costruzione è analoga a quella dell’invertitore appena visto, ma con una sola coppia di cricchi.

Un altro vantaggio evidente del nuovo sistema invertitore è la costruzione più semplice rispetto al Pellaton, con un numero inferiore di componenti e un loro più facile posizionamento, che incidono notevolmente sui tempi di assemblaggio e, quindi, sui costi della manodopera.

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