ESCLUSIVO! Come funzionano le truffe via web

Un estratto dell’esclusiva intervista, in edicola in questi giorni, che vi svela tutti i trucchi, le furbizie e le insidie di chi specula sull’orologeria on-line (e non solo), raccontate proprio da uno degli “squali” della Rete.

Perchè conoscere è ancora la maniera migliore per prevenire.

Da L’OROLOGIO 160 Agosto/Settembre:

D:Quando ha iniziato la sua “attività”?

R:Faccio questo da circa dieci anni. All’inizio era un gioco, poi arrotondavo le mie entrate, oggi è diventato la mia primaria e unica fonte di guadagno.

D:Qual è il suo “cliente” preferito?

R:Sempre il privato naturalmente, perché tutti pensano di capirci qualcosa e invece non ci capiscono nulla, specie per il vintage. Cosa ne può sapere una persona anche della mia età, di un orologio anni ‘70? Nessuno all’età di cinque o sei anni si mette a guardare che orologi indossano le persone e poi, oggi, quanti può averne visti?

D:Quali sono i suoi canali di “lavoro”?

R:Senza dubbio internet è il più sicuro: non ti conosce nessuno, non ti vede nessuno. Vado sulle aste on-line, apro e chiudo “negozi virtuali” sul web…

D:Negozi virtuali?

R:Compro un dominio, apro un “negozio” che naturalmente esiste solamente sul web. Poi all’interno metto in vendita una cinquantina di modelli diversi, quelli che tutti chiedono. Magari l’idea è quella di piazzare dieci pezzi falsi, comprati per poche lire.

D:E con le foto?

R:Facile, prendo quelle dei siti ufficiali oppure le cerco sempre in giro su internet.

D:E poi?

R:Ci vuole solamente un po’ di pazienza. Bisogna infatti attendere che arrivino gli ordini. Poi, quando sei arrivato alla cifra che ti eri prefissato, continuando nell’esempio di prima 50.000 euro per i dieci pezzi, e gli acquirenti hanno già inviato i soldi, spedisci i falsi.

D:Ma quanto li fa pagare?

R:La cifra di mercato, come veri naturalmente. Poi naturalmente chiudo tutto, cancello il dominio e rincomincio con qualcos’altro.

D:Quindi lei mi stai dicendo che dall’Italia ci sono persone disposte a comperare su di un sito estero degli oggetti di valore, pagando in anticipo e senza richiedere nessuna particolare garanzia?

R:Certo, anzi, la maggior parte delle volte gli italiani, grazie al cambio favorevole, sono molto invogliati ad acquistare all’estero, specie nei paesi dove è il dollaro la moneta di scambio. Sono convinti di risparmiare.

D:E quando i falsi arrivano agli acquirenti?

R:Sicuramente qualcuno reclamerà, ma in realtà nessuno potrà fare nulla perchè non ci sono leggi che tutelano realmente l’acquirente. E poi, nel caso limite che qualcuno riesca ad arrivare a me oppure ad uno che fa quello che faccio io, come farà a provare che l’orologio inviato era quello falso che mostra? Io potrò sempre affermare che l’orologio spedito era vero e anzi dirò “sei tu che mi vuoi truffare!”. Senza poi contare i tempi lunghissimi per una causa quasi sicuramente perdente, gli infiniti accertamenti e perizie, le spese legali…

D:Quindi come finisce?

R:Finisce sempre che, quando va bene, si tengono i falsi.

D:E quando va male?

R:Non ricevono nemmeno quelli. C’è chi manda una scatola con un pezzo di mattone dentro e dello scotch pasticciato, così da sembrare manomesso durante il trasporto. Altri che, per togliersi il pensiero, non mandano proprio nulla.

D:E come funziona invece con le aste on-line?

R:Lì è ancora più facile, perchè non bisogna neanche registrare il sito e spendere così dei soldi. L’idea parte sempre dalla pressoché totale mancanza di controllo, o meglio, controllano solamente se c’è qualcuno che segnala delle anomalie. Ci facilita di molto il fatto che le inserzioni siano generalmente così tante da essere facile inserirvi anche qualcuna “tarocca”.

D:E come fa nella pratica?

R:Sono diverse le modalità. La più pulita è quando si vende un orologio replica, senza dire che è falso, ma chiedendo una cifra molto bassa, non congrua con l’effettivo valore dell’oggetto.

D:Un esempio?

R:Vendere a 300 euro un pezzo che ne vale 10.000 euro. Nessuno ragionevolmente si dovrebbe aspettare che sia vero. Anzi, per maggiore tranquillità alle domande poste dagli acquirenti si risponde sempre in maniera sincera, dicendo che si tratta di una replica perfetta, di un pezzo bellissimo, ma in quel caso chiarendo che non si tratta di un modello originale.

D:E le altre modalità?

R:In realtà i soldi veri si fanno quando si vendono per veri degli orologi falsi.

D:Qualcuno ci casca?

R:Eccome, più di quanto sarebbe lecito aspettarsi.

D:E come va a finire?

R:Quando arrivano i soldi li ritiri, chiudi il tuo nick-name sul sito delle aste, cancelli l’indirizzo e-mail che avevi utilizzato e ricominci tutto da capo. Diciamo che con un impegno economico di 100 euro, e con diverse ore al computer, si riescono a fare tranquillamente tre o quattromila euro.

D:E sui forum? Valgono le stesse regole delle aste on-line?

R:No, li è difficile “mollare il pacco”, perchè in realtà i forum sono delle comunità molto più chiuse di quanto si pensi. Sono sempre le stesse persone che li frequentano e li gestiscono, anche tra forum “concorrenti”, e alla fine sono tutti amici, si conoscono e quindi è quasi impossibile fare i “miei” affari.

D:Allora nessuna vendita sui forum?

R:Ma cosa sta dicendo? È esattamente il contrario! I forum, ma non solo quelli di orologeria, servono quasi esclusivamente a vendere e a comperare. Si sostengono generalmente grazie all’apporto di commercianti, mercanti o traffichini vari, che hanno creato lì il proprio giro di affari, palese o mascherato. Sono loro che fanno barriera all’arrivo di persone come me, ma non per proteggere il forum, semplicemente per proteggere i loro affari.

(continua…)

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