Gli atelier di fabbricazione e assemblaggio degli orologi Jaeger-LeCoultre

Il 19 e 20 Aprile scorsi i soci de L’Orologio Club sono stati ospiti di Jaeger-LeCoultre, presso la Manifattura di Le Sentier, per una visita agli atelier di fabbricazione e assemblaggio degli orologi della Casa. Il tour della Manifattura è stato studiato su misura sulle esigenze e i desideri dei nostri lettori, con particolare attenzione alla produzione dei modelli complicati. Arrivare in Jaeger-LeCoultre non è un’impresa semplice, visto che la Manifattura si trova nella Vallée de Joux, in mezzo alle montagne del Jura. L’arrivo è previsto per l’ora di cena, quindi la serata è dedicata unicamente a rifocillarsi e a scoprire le diverse passioni orologiere dei partecipanti, rimandando all’indomani la visita alla manifattura, che occuperà l’intera giornata. La conversazione a tavola fa subito capire che i partecipanti non sono a digiuno di orologeria e neanche della storia del marchio. Ecco, quindi, che lo staff Jaeger-LeCoultre decide di rivedere la scaletta della visita per dedicare più tempo alla scoperta dell’atelier dove prendono vita i movimenti e gli orologi più complicati. È da lì che prende il via il tour della manifattura il giorno seguente. Christian Laurent, responsabile del laboratorio, ci introduce ai misteri dei movimenti complicati, esaminando alcuni dei più esclusivi orologi prodotti da Jaeger-LeCoultre, dal Gyrotourbillon 1 al Reverso Grande Complication à Triptyque, di cui abbiamo l’occasione di visionare un esemplare, tornato in manifattura per una revisione. Qui i nostri soci hanno l’occasione di porre alcune domande riguardo le prestazioni e le particolarità dei tourbillon della Casa. Con l’aiuto di una videocamera ad alto ingrandimento e di uno schermo LCD, Christan Laurent mostra il complesso funzionamento della doppia gabbia del Gyrotourbillon 1, spiegando che insieme al Triptyque è l’orologio più complicato prodotto attualmente dalla Manifattura: con i suoi oltre 700 componenti e ben due mesi di lavoro per l’assemblaggio, è più complesso anche del Gyrotourbillon 2. Il tour della Manifattura riprende dal reparto di fabbricazione di ruote e pignoni, uno dei meglio equipaggiati in Svizzera, simbolo di una manifattura che può realizzare fino al più piccolo componente di un orologio. Quindi si passa all’officina di stampaggio degli sbozzi di lavorazione di ponti e platine, dove è possibile visionare alcuni degli stampi conservati gelosamente dalla Casa e che costituiscono il suo più importante patrimonio storico. Da qui, una breve sosta per osservare l’Atmos del Millennio, murata in una colonna della nuova ala della manifattura al momento dell’ampliamento del sito produttivo, che funzionerà per gli anni a venire senza necessitare di alcun intervento esterno. Concludiamo la giornata con una visita veloce alla Heritage Gallery, all’ultimo piano della manifattura, dove un percorso espositivo permette di ripercorrere l’evoluzione della Casa attraverso i suoi orologi più emblematici. All’approfondimento storico segue la possibilità di visionare e provare al polso tutti, ma proprio tutti, i modelli delle ultime collezioni, presentati al SIHH di gennaio. Un’occasione senza pari per un appassionato, tanto più che fra gli orologi a nostra disposizione c’è anche il prezioso trio del cofanetto Hybris Mechanica, compreso il sofisticato Grande Sonnerie: un gioiello da centinaia di migliaia di euro, che i nostri ospiti hanno potuto provare al polso, con tanto di foto ricordo.

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