Con IWC a Schaffausen

Il 18 giugno scorso, ben dodici soci de L’Orologio Club hanno avuto l’occasione di visitare la manifattura IWC a Schaffhausen (in italiano Sciaffusa), sulle rive del Reno. Un’esperienza unica, con full-immersion nel presente e nella storia del marchio. La IWC ad oggi conta 500 dipendenti, fra orologiai e tecnici, nei reparti di produzione. Il volume di produzione di attesta su 90.000 orologi all’anno (erano 60.000 nel 2005) e la fabbricazione è altamente meccanizzata per quanto riguarda i modelli di serie, mentre si mantengono vive le lavorazioni tradizionali e altamente artigianali nel reparto di assemblaggio dei modelli complicati. I componenti dei calibri sono prodotti in un reparto esterno alla manifattura principale e dislocato in un altro edificio della città. Qui trovano posto le macchine utensili a controllo numerico, dalle fresatrici alle macchine a elettroerosione, che producono ponti, platine e componenti in acciaio, tagliati per elettroerosione. Nello stabilimento è stato possibile ammirare anche un nuovo robot per la lucidatura e la satinatura delle casse, un’operazione che necessita comunque di un controllo manuale per ottenere il massimo risultato. L’atelier più affascinante della Casa è naturalmente il laboratorio degli orologi complicati. Qui sono assemblati i ripetizione a minuti, i tourbillon, la Grande Complication (cronografo sdoppiante automatico con calendario perpetuo e ripetizione minuti) e il nuovo Portoghese Sidérale Scafusia (tourbillon a forza costante con calendario perpetuo, ora siderale e mappa del cielo sul fondello, indicazione di alba e tramonto del sole). Nell’atelier delle “specialità”, come viene chiamato, operano solo cinque persone. La visita alla manifattura è stata accompagnata dall’esperienza e il sapere di una guida di eccezione: il Professor Ugo Pancani, consulente della Casa e docente di orologeria che, al termine del nostro giro, ha impartito agli ospiti un’autentica lezione pratica. Con l’aiuto di una videocamera e di un proiettore video, Pancani ha guidato i partecipanti nello smontaggio e rimontaggio di un calibro a carica manuale, operazione particolarmente semplice per due dei nostri ospiti, Bruno Caputo e Salvatore Bova, loro stessi orologiai diplomati, mentre gli altri si sono dovuti impegnare non poco, sebbene Giuliano Bordoni e Andrea Bertolaja, avendo già partecipato alla Lange Akademie erano un po’ avvantaggiati… A completare la full-immersion nel dna IWC non poteva mancare il contatto con il mondo del volo, cui la Casa è legata fin dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, quando rifornì dei suoi orologi e strumenti per la misura del tempo le aviazioni dei maggiori eserciti europei. Come già in occasione della prima visita del Club, anche quest’anno la Casa ha invitato i nostri ospiti a un volo speciale, a bordo di uno Junkers 52 del 1939, aereo da trasporto (impiegato anche come bombardiere durante la Seconda Guerra Mondiale), equipaggiato da tre motori BMW e del quale restano solo cinque esemplari al mondo: uno di questi è sponsorizzato da IWC. I piloti dello Ju 52 ci hanno regalato un emozionante volo tra le cime delle alpi svizzere, fino a sorvolare il lago dei Quattro Cantoni e, eccezionalmente, la città di Zurigo.

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