Scelte di vita

Scelte di vita si definiscono certe abitudini o modi di fare, stili di vita, metodi comportamentali, fra cui rientra anche il modo in cui si utilizzano o custodiscono gli oggetti personali. La maggior parte dei beni mobili si prestano a un esempio in questo senso: noi ci occupiamo degli orologi ma altri oggetti quali auto, moto, macchine fotografiche, biciclette, barche, computer sono simili: come gli orologi, vanno curati, usati, goduti. Dopo averli acquistati, infatti, entrano in ballo le scelte comportamentali di ogni possessore del bene. A un recente raduno di Harley Davidson a Roma, era facile imbattersi in uno stesso modello di moto tenuto in modo diverso a secondo del proprietario: c’era quella tutta lucida, quella iper accessoriata, quella originale senza neanche una vite cambiata, e c’era un tipo che ne aveva una che era un ammasso di ruggine… Proprio così, non c’era un pezzo che non fosse arrugginito. Faceva un certo effetto, lasciava certamente increduli, ma era… una scelta di vita. Il proprietario l’aveva goduta, mai lavata, mai lucidata, sempre per strada con pioggia, sole, neve. A lui dedicare del tempo dopo ogni uscita per togliere polvere, moscerini, fango, residui di pioggia non lo interessava proprio: lui è sempre andato a riposarsi magari davanti a una birra ascoltando musica e ripensando alla passeggiata in piena libertà con la moto. Una scelta estrema, è vero, ma sicuramente priva di angoscia. Veniamo ora all’orologio: anche in questo caso c’è chi lo vive alla grande nelle varie fasi della quotidianità, trascurando il graffietto accidentale e i segni dell’usura, e chi lo guarda con angoscia cento volte ogni ora, terrorizzato al solo pensiero che possa subire un minimo danno. Io personalmente sono per il pieno godimento – senza esagerare e senza mai superare i limiti operativi di ogni singolo oggetto – salvo poi riportare il segnatempo allo splendore originale alla scadenza delle manutenzioni periodiche. Faccio così con gli orologi, le auto, le moto, le penne stilografiche e tutto ciò che colleziono. Non sono un “trasandato”, semmai il contrario, ma sono per il godimento assoluto come stile di vita, non sopporterei né acquisterei una cosa se dovessi viverla con il “terrore”. Non arriverei mai a eguagliare il tizio con la Harley tutta ruggine (ma con il motore che girava alla perfezione), ma non sono neanche come un signore che conosco come cliente e amico, il quale non indossa gli orologi che compera perché potrebbero sciuparsi. Lui li contempla, li carica, ma non li mette mai al polso… Li considera come dipinti o sculture! Mi sembra esagerato, ma non è il solo. Se condividete la sua scelta di vita, l’importante è che anche questo sia un modo di godervi l’orologio e non un problema esistenziale, uno stress o una fatica.

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