C’è appassionato e appassionato…

Una cosa è assolutamente certa e comprovata nel variegato mondo dell’orologeria. Si tratta dell’esistenza di due categorie di appassionati: i precisi, che custodiscono e maneggiano il proprio orologio come fosse una reliquia; le persone, che utilizzano l’orologio come un oggetto facente parte della quotidianità. Per la forma mentis di chi scrive, nato e cresciuto con gli orologi (a puro titolo informativo ho iniziato venendo allattato nel retro di un laboratorio di orologeria nel 1954 a Roma), desiderare e acquistare un orologio dovrebbe poi corrispondere a un godimento dello stesso, accettandone la normale usura. E, quindi, l’apparire di quei piccoli, medi o grandi (a seconda dell’uso) segni di vita che denoteranno il tempo trascorso al polso, piccoli difetti non invasivi, che non pregiudicheranno la bellezza e l’originale struttura dell’orologio. Tutte le persone che accetteranno questa normalissima prassi di vita rientreranno certamente nella seconda categoria. Più complessa e difficile da interpretare è l’appartenenza alla prima specie di appassionato, dotata di sottocategorie: il possessore di orologi che non li indosserà mai, ma li guarderà, ammirerà, curerà, soddisfatto solo per il fatto di possederli; chi li indosserà ma ossessionato dalla possibilità di veder apparire un piccolissimo graffio li osserverà dieci o più volte ogni ora; la persona che non accetterà mai una lucidatura della cassa o del bracciale convinto che questa operazione possa pregiudicare la naturale bellezza dell’orologio; colui che tenterà per anni di lucidare il vetro in plastica pur di non cambiarlo fino a rendere la superficie superiore sottile come una carta velina; tutti coloro che pensano erroneamente che ogni sostituzione con parti originali ed effettuata da laboratori ufficiali pregiudichi comunque l’originalità del prodotto. Quello che vorremmo suggerire a chi si riconosce negli identikit di cui sopra, è di vivere con le dovute attenzioni, ma normalmente, l’amato orologio e, nel caso di problemi, rivolgersi sempre a chi è ufficialmente autorizzato alla cura dell’orologio e di questa professione ha fatto una missione.

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