Manutenzione

I tempi di attesa per le riparazioni degli orologi sono da sempre causa di ampie discussioni con i clienti. Alcuni giorni fa uno storico cliente ha preteso un’esaustiva spiegazione sul motivo per il quale il suo orologio di una pregiata marca svizzera, e decisamente complicato, dovesse rimanere in Casa madre per oltre un anno. Per esperienza, è difficile far comprendere il perché di certi tempi lunghi, per i clienti non è facile arrendersi al fatto di separarsi dal proprio orologio per mesi o addirittura in alcuni casi fino a due anni… C’è da comprendere innanzitutto che non è che occorrano mesi o anni per una manutenzione, intesi come tempo necessario al tecnico per “operare” sul pezzo, ma che c’è da rispettare una “fila”, un po’ come quando si prenoti un esame diagnostico particolare in aprile e ci diano disponibilità ad agosto, se non più tardi. Viene spesso chiesto di adeguare il laboratorio di assistenza alla grande richiesta di lavoro da parte dell’utenza. A questo proposito, è vero che in alcuni casi può verificarsi che un qualcuno abbia un organico sottodimensionato, ma quando ad esempio un laboratorio ha sette orologiai e normalmente ci sono in coda circa duecento riparazioni, ecco che i sessanta/novanta giorni per restituire un orologio sono ragionevolmente normali. Fare meglio non sarebbe possibile e neanche è pensabile assumere più tecnici specializzati, sarebbe un impegno gravoso per l’azienda con costi esagerati che si ripercuoterebbero sui prezzi degli interventi. In ogni caso, i tempi medi per eseguire con cura una normale manutenzione, ad esempio, di un orologio a carica manuale (revisione totale del movimento, quindi smontaggio di ogni singola parte, lavaggio, rimontaggio, lubrificazione, trattamento estetico), dal momento in cui il segnatempo arriva nelle mani del tecnico, sono di un giorno e mezzo o due. A questi vanno aggiunti cinque o sei giorni per il controllo, per un totale di otto o dieci giorni. Nei casi in cui l’orologio prenda la strada del laboratorio della Casa madre, in Italia o in Svizzera, i tempi cambiano da marca a marca. È ovvio che se il pezzo andrà in Svizzera l’attesa si allungherà ulteriormente, in quanto si aggiungeranno i tempi per la spedizione (imballaggi, adempimenti doganali e amministrativi alle volte complessi). Non da ultimo, ci sono i casi di particolari restauri con ricostruzione al tornio delle parti del movimento ormai esaurite sugli scaffali dei ricambi, o di sofisticate riparazioni eseguite solo da pochissimi esperti maestri orologiai. In ogni caso, il tempo non conterà nulla se alla fine il nostro tesoro tornerà a essere perfetto come lo era al momento della “nascita”, quindi un po’ di pazienza sarà l’unica cosa da utilizzare in attesa della riconsegna del prezioso orologio.

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