La lunetta

Il filone intrapreso dalla nostra rubrica, sull’estetica degli orologi, non può trascurare la lunetta, ossia quell’anello che incornicia il vetro dell’orologio e che può essere fissa o mobile (nei GMT o nei subacquei, ad esempio). Anche la lunetta può essere realizzata con materiali innovativi, in particolare negli ultimi tempi è la ceramica a fare la parte del leone, ma sono le forme a fare la parte del leone nella definizione del design. Alcuni disegni di lunetta costituiscono pietre “miliari” dell’orologeria e identificano modelli di orologi ancora oggi riconoscibili a colpo d’occhio. Noti designer hanno decretato la fortuna delle Maison e la felicità dei clienti, con un giusto colpo di matita nel momento di disegnare la lunetta. Su orologi di utilizzo sportivo, la cosa ha ancor più valenza. Negli ultimi anni alcuni disegni storici di lunette, appartenenti a modelli ben noti e riconducibili a marchi che hanno identificato intere linee di orologi mediante questo elemento, hanno modificato il loro tipico disegno, creando notevoli perplessità sul cliente finale che ne ha ampiamente criticato l’esecuzione, dovendosi però rassegnare al cambiamento. L’inserimento della ceramica è stato anch’esso accolto con qualche dubbio, anche se in molti casi questo materiale (impiegato, ad esempio, da Rolex su tutti i nuovi modelli tecnici) ha donato all’orologio una nuova ricercatezza, attesa da tempo. Le lunette, fisse o girevoli, possono essere prodotte con materiali diversi: platino, oro, acciaio, titanio, smalto, bachelite, alluminio, ceramica… Possono essere incise o stampate con diversi tipi di scale (per usi cronografici, per l’uso in immersione, o per una rapida lettura di un secondo fuso orario) e rifinite lucide, satinate o sabbiate. Infine, possono essere piane, bombate, lisce, zigrinate, godronate, sfaccettate. Per quel che concerne le funzioni, possono essere fisse (per uso cronografico), girevoli in un solo verso (negli orologi subacquei) o girevoli nei due sensi (ad esempio nei GMT). Nei modelli gioiello, sono spesso impreziosite da pietre, con una molteplice scelta per colore, forma e taglio. In conclusione, riportiamo i soliti consigli per una buona durata e per mantenerne inalterato il “look” nel tempo. Cercate di evitare i soliti traumi, graffi o segni profondi, in quelle graduate e colorate (soprattutto in alluminio), evitiamo “sfacciate” esposizioni al sole (si scoloriscono) teniamole lontane da sostanze corrosive o solventi per la pulizia “fai date”, e in quelle di noti modelli, le cui ghiere rappresentano metà della loro bellezza, sconsiglio continue e asfissianti lucidature: a lungo andare si modificherà la forma originale e, quindi, il loro carattere peculiare.

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