Pubblichiamo, qui di seguito, un comunicato dell’Associazione Orafa Lombarda in materia di distribuzione delle parti di ricambio agli orologiai riparatori:
Venerdì 13 novembre si è tenuta davanti al Ministero dello Sviluppo Economico una manifestazione indetta dalla Categoria Nazionale Orologiai Riparatori della Associazione Orafa Lombarda che ha rivendicato il proprio diritto al lavoro minacciato dalla mancata fornitura dei pezzi di ricambio da parte dei produttori svizzeri di orologi.
Alla riuscita manifestazione hanno partecipato delegazioni di orologiai provenienti da tutta Italia in rappresentanza degli oltre cinquemila laboratori presenti sul territorio italiano.
A sua volta una delegazione composta da Andrea Sangalli – Presidente AOL -, Maurilio Savoldelli – Presidente della Categoria Nazionale Orologiai Riparatori -, Daniele Oldani – Presidente dei Dettaglianti AOL -, Rino de Feo – Tesoriere AOL -, Antonio Giovannetti e Rodolfo Saviola – Consiglieri Cat. Nazionale Orologiai Riparatori -, è stata ricevuta da una rappresentante del Ministero che, dopo attento ascolto, si è resa disponibile ad orientare gli orologiai nella ricerca di soluzioni positive ai loro problemi lavorativi.
Dopo aver approfondito e sviscerato con meticolosità i vari aspetti della questione è emersa la natura atipica del caso rappresentato dagli orologiai rispetto alle situazioni di crisi o pre-crisi aziendali affrontate dal Ministero dello Sviluppo Economico. Nel caso degli orologiai non ci sono, il più delle volte, pericoli di licenziamento di personale, ma allo stato effettivi ed attuali rischi di chiusura per migliaia di laboratori artigiani o micro-imprese costituite da un solo addetto, il tutto imputabile non alla crisi economica e ai suoi corollari, ma ad un elemento esterno rappresentato dalla mancata fornitura dei pezzi di ricambio.
Da questo punto di vista il suggerimento è stato quello di raccogliere le dichiarazioni di forte disagio e rischio-chiusura delle partite IVA rappresentate dagli orologiai e dai fornituristi, anello intermedio tra produttori di orologi-ricambi e riparatori. A ciò si aggiunga il riflesso negativo di questa situazione sul dettaglio orafo, storico approdo dei servizi di assistenza orologiera post-vendita.
Per non parlare del contraccolpo altrettanto negativo sui consumatori, sempre più vittime delle politiche monopolistiche dei produttori di orologi che non lasciano alcuna libertà di scelta.
Ulteriore indicazione è stata quella di fare pressioni sulle Regioni, in particolare su Regione Lombardia, che già si è mostrata sensibile su questo argomento (vedi Risoluzione del Consiglio Regionale Lombardo N° 35 del 16 aprile 2015) affinché sostengano e facciano propria la richiesta a Governo e Ministero di farsi carico della questione.
La somma di tutte queste istanze deve spingere il Ministero ad avviare formalmente le procedure, attraverso un contraddittorio con le case di orologi, per giungere a soluzioni eque e positive della vertenza degli orologiai.
Nei prossimi giorni verranno raccolte le dichiarazioni che saranno inviate al Ministero. Invitiamo gli orologiai, i fornituristi, i negozi e le Associazioni dei consumatori a rispondere con prontezza al vibrante appello che si è levato dalla manifestazione del 13 novembre.