Sesta Lange VIP Akademie

Il 5 e 6 Marzo scorsi si è svolta a Milano la sesta edizione della Lange VIP Akademie. Si tratta di un format messo a punto dalla manifattura sassone per comunicare ai suoi ambassador le unicità della sua produzione, e che l’Orologio, per prima al mondo, ha portato fuori dai confini tedeschi, per proporlo a semplici appassionati. Anche quest’anno la VIP Akademie ha confermato il grandissimo interesse del pubblico, che ci ha convinto a raddoppiare l’appuntamento: ben due giorni di full immersion nel mondo Lange, con due gruppi di appassionati, per 16 persone in totale. Guida d’eccezione per l’edizione 2019 della VIP Akademie è stato Ugo Pancani, professore di orologeria e micromeccanica e formatore della Fondazione dell’Alta Orologeria. Il Professor Pancani ha introdotto i partecipanti alla storia antica e moderna della A. Lange & Söhne, spiegando le origini di quelli che oggi sono i segni di riconoscimento degli orologi Lange: dalla platina a tre quarti alla gran data, dal quadrante decentrato, disegnato rispettando la proporzione aurea, alla carrure con doppia finitura, lucida e satinata. Per passare alle finiture artistiche: dal ponte del bilanciere inciso a mano alla decorazione a tremblage dei quadranti delle collezioni Handwerkskunst, in cui è proprio la decorazione manuale che viene messa al centro del modello, per offrire una vetrina ai bravissimi maestri incisori della Casa. Inevitabile un confronto fra orologeria tedesca e svizzera. Molte le domande dei partecipanti sui diversi approcci delle due scuole europee. Quella che è emersa è una differenza che ha radici culturali. L’approccio tedesco all’orologeria contempla un rigore che è non solo formale, ma anche logico. Motivo per cui, ad esempio, la frequenza di funzionamento dei cronografi Lange è di 18.000 alternanze/ora, anziché 21.600 o 28.800, per poter segnare esattamente sul quadrante il quinto di secondo (corrispondente a 2 decimi), coerentemente con la scala riportata fra gli indici. Altro argomento che ha entusiasmato i presenti è stato il doppio assemblaggio. Tutta la produzione di movimenti Lange, infatti, viene assemblata due volte dai maestri orologiai della Casa. Una pratica che può sembrare assurda a chi non conosce nel dettaglio il lavoro dell’orologiaio. In realtà, è un’operazione che si rende necessaria proprio per l’artigianalità che contraddistingue i movimenti meccanici della Casa. Per cui molte regolazioni e finiture dei componenti vengono realizzate dallo stesso orologiaio che assembla l’intero calibro, per poter adattare al meglio il componente al funzionamento ottimale del movimento finito. È un metodo che normalmente le manifatture utilizzano nella produzione dei calibri complicati, ma che alla Lange è stato esteso a tutta la produzione. Il primo assemblaggio serve quindi a rendere perfettamente funzionale ogni elemento del calibro e a far funzionare con la massima precisione ogni meccanismo che compone il movimento, lubrificato a mano dall’orologiaio. Una volta raggiunta la perfezione nella costruzione e nel funzionamento, il calibro viene nuovamente smontato in tutte le sue parti e sottoposto a lavaggio con detergenti e ultrasuoni. A questo punto, tutti i componenti perfettamente rifiniti e decorati sono pronti per il secondo e definitivo assemblaggio, con lubrificazione definitiva. L’informazione teorica sull’orologeria Lange ha seguito di pari passo le prove pratiche. Alla descrizione delle lunghe fasi di lavoro necessarie alla finitura di ogni componente di un calibro A. Lange & Söhne, ha quindi fatto seguito la prova di lucidatura di un castone per il fissaggio di un cuscinetto in rubino sulla platina a tre quarti di un calibro Lange. Forniti di componenti in scala leggermente maggiorata, a eccezione delle viti, identiche a quelle impiegate sui calibri della manifattura, i partecipanti alla Akademie hanno dapprima dovuto smontare il castone dalla platina, svitando le minuscole viti azzurrate, quindi lucidarlo con tre passaggi su altrettante superfici abrasive e poi, dopo l’approvazione da parte dell’orologiaio della manifattura, Robert Hoffmann, che ha fornito le istruzioni e supervisionato il lavoro dei nostri aspiranti orologiai, rimontarlo sulla platina. Se la lucidatura a prima vista sembrava la lavorazione più lunga e complessa, anche rimontare il castone, impiegando le minuscole viti in dotazione, si è rivelata un’impresa ardua. Un solo partecipante, nelle due giornate, è riuscito a completare il lavoro senza scalfire più di tanto il bordo della sede della vite. Provati ma entusiasti della lezione da orologiaio, i nostri partecipanti hanno approfittato della presenza di Robert Hoffmann e di Peter Lippsch, maestro incisore della manifattura, per approfondire la conoscenza delle fasi di costruzione di un orologio Lange. Molta curiosità ha suscitato l’argomento regolazione, con la contrapposizione fra uso della racchetta, che sui movimenti Lange è dotata di molla a collo di cigno, o di bilanciere a regolazione inerziale, introdotto dalla Casa sui calibri di ultima generazione, il quale non necessita di racchetta. Nel secondo caso, infatti, la frequenza di oscillazione del bilanciere-spirale non viene regolata agendo sulla lunghezza attiva della spirale, ma direttamente sul momento di inerzia del bilanciere, variando la posizione delle masse di regolazione poste sulla sua circonferenza. A cosa serve allora la molla a collo di cigno che continua a vedersi sul ponte inciso del bilanciere? Si tratta della regolazione fine della posizione del pitone: per il perfetto centraggio della spirale. Un po’ differente è stata invece la fatica provata dai nostri ospiti nel tentativo di incidere un ponte del bilanciere in scala maggiorata, sotto la guida del maestro incisore. La prova pratica ha richiesto fantasia e coraggio, ma soprattutto una buona dose di autoironia, perché sia la vera e propria fatica fisica nell’incidere il metallo, sia la difficoltà di seguire un disegno preciso, non hanno portato nessuno dei partecipanti al risultato sperato, nonostante l’impegno profuso. La maggior parte degli appassionati si è detta più portata per l’assemblaggio del movimento e, se mai dovesse valutare una carriera nell’orologeria, senza dubbio preferirebbe il banco da orologiaio alla postazione dell’incisore. Ciò nonostante, la prova è stata fondamentale per comprendere il valore artigianale e artistico dei movimenti Lange. Una Casa orologiera che i partecipanti alla VIP Akademie già conoscevano, essendone perlopiù clienti, ma che hanno imparato ad apprezzare maggiormente dopo l’incontro dal vivo con le persone che animano i prodotti. Il maestro orologiaio Robert Hoffmann, il maestro incisore Peter Lippsch, ma anche il management italiano della Casa, che ha reso possibile l’incontro: Brigida Ceresola, Brand Manager Sud Europa, e Silvia Bison, Marketing Coordinator. Un incontro fatto in primo luogo di persone, di emozioni, di confronto e piacere nell’ascoltare e nel raccontarsi, nell’istruire e nell’istruirsi, attraverso le esperienze personali di tutti. Grazie a chi ha partecipato e a tutti coloro che ci seguono in queste attività di formazione, conoscenza e condivisione.

 

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