Continuate a sognare

Scrivo questo editoriale durante la cerimonia del Grand Prix d’Horlogerie di Ginevra. Più precisamente, mentre mi commuovo per le parole pronunciate da Bernhard Lederer, vincitore del premio all’innovazione con il suo Central Impulse Chronometer. Sollevando in aria il trofeo, è uscito di scena esclamando: “Keep on dreaming!”. E non a caso.

Classe 1958, Lederer ha dedicato la sua carriera allo studio dei sistemi di scappamento. Citandolo fra i più interessanti orologiai indipendenti già in gara al GPHG 2020, un anno fa scrivevo su L’Orologio: “Con il Central Impulse è riuscito nella difficile impresa di realizzare uno scappamento naturale, progettato per primo da Abraham-Louis Breguet, dotato di due meccanismi a forza costante da 10 secondi, come elaborato da John Harrison nel 1756 e sviluppato in seguito anche da George Daniels: un compendio di storia dell’orologeria”. Non ho avuto la soddisfazione di premiarlo in qualità di giurato nel 2020, ma sono davvero felice che abbia conquistato la giuria di quest’anno.

Lui ha accettato il premio ricordando la domanda stupita dei genitori, quando comunicò loro che voleva studiare per diventare orologiaio: “Ma perché vuoi imparare a cambiare le pile?”. Come ha ricordato alla platea del Théâtre du Léman, c’è stato un tempo in cui l’orologeria non godeva del supporto di una communiy entusiasta, fatta di appassionati e conoscitori, come quella odierna. Un tempo incerto, in cui fare l’orologiaio poteva significare sprecare la vita a studiare meccanismi obsoleti e finire a incassare orologi al quarzo.

Non mi piacciono le autocelebrazioni e il GPHG di Ginevra è in qualche modo un momento autocelebrativo dell’industria. Ma meno male che esiste, quando consente a un Bernhard Lederer di esclamare sul palco: “Keep on dreaming”.

Dody Giussani

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