Voglia d’estate

L’estate ha anticipato il suo arrivo di oltre 20 giorni. E scommetto che ogni appassionato di orologi ha tirato fuori dal cassetto un orologio subacqueo (in inglese diver’s watch, ovvero orologio per immersioni). Certamente è la scelta più intelligente per non sfilarsi il segnatempo dal polso in mare. Anche se non è la sola. In molti casi, per stare tranquilli, si può optare per un orologio con cassa resistente all’acqua fino a 100 metri, senza che questo possieda tutti i requisiti necessari per essere definito un diver.

Tali requisiti sono indicati nella norma ISO 6425, pubblicata dall’International Organization for Standardization. La stessa che definisce l’esatta lunghezza del metro, per intenderci.
Secondo la norma ISO 6425, introdotta nel 1996, i requisiti minimi di un orologio subacqueo sono: la resistenza alle immersioni in acqua a una profondità di almeno 100 metri e la presenza di un dispositivo di preselezione dei tempi. Tale dispositivo deve essere protetto contro la rotazione involontaria o la manipolazione errata. Se si tratta di una lunetta girevole unidirezionale, o bloccabile in altre maniere, questa deve presentare una scala dei minuti fino a 60, con segni chiari che indicano i 5 minuti.

Le specifiche definite dalla norma sono molte di più, e non solo: la ISO 6425 impone una serie di test di tenuta all’acqua e di generale resistenza a sollecitazioni meccaniche e al magnetismo, che devono essere eseguiti da laboratori indipendenti. L’ISO non possiede una struttura per l’esecuzione dei test, ma ne definisce dettagliatamente la metodologia da seguire.

Già dagli standard che ho descritto, si capisce come le prestazioni richieste a un subacqueo superino di gran lunga quelle necessarie a un uso “tranquillo” dell’orologio in spiaggia. La prossima settimana, perciò, vi farò un esempio del mio personale decalogo per la scelta di un orologio vacanziero, per chi non intenda dedicarsi all’attività subacquea.


Dody Giussani

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