Quanto si può osare in orologeria?

Chi ama le rivoluzioni e chi non apprezza i cambiamenti: il design deve sconvolgere o rassicurare?

bulgari aluminium GMTEsistono due diverse scuole di pensiero nel design. C’è chi reputa “intoccabile” un prodotto iconico, e chi invece non teme il rischio di rivoluzionare l’aspetto di un classico. A fare da spartiacque, c’è il giudizio del pubblico.

Recentemente, ho avuto il piacere di intervistare Fabrizio Buonamassa, direttore creativo di Bulgari, a proposito del rilancio del celebre Aluminium, che racconta: “Quando Antoine Pin (direttore della divisione orologi di Bulgari, n.d.r.) mi dà l’ok a procedere con la riedizione dell’Aluminium, mi chiede: ‘Come lo vuoi fare?’. Io rispondo che non lo voglio toccare, perché al 99% avremmo fatto un errore. Il design di questo modello è iconico della marca, con le viti, con questa cerniera disegnata all’epoca da Gianni Bulgari e perciò ho risposto che non me la sentivo, perché non sarebbe venuto fuori un orologio più bello di questo”.
Il nuovo Aluminium, infatti, non tradisce le linee dell’originale e al massimo la Casa ha deciso di giocare con i colori del quadrante, per la realizzazione di alcune edizioni speciali.

audemars piguet royal oak offshore music edition

Diversamente, questa settimana Audemars Piguet ha presentato un particolare Offshore Music Edition, con un design che sconvolge i canoni di un’icona (anche se non si tratta del classico Royal Oak, ma del suo “fratello” sportivo e appariscente) e che ha scatenato giudizi tranchant fra gli appassionati, a conferma che quando si osa, intervenendo in maniera invadente sul disegno di un prodotto simbolico, si corre un rischio.

audemars piguet royal oak offshore music edition

Eppure, non sempre si compie un errore. Chi grida immediatamente al sacrilegio, infatti, spesso dimentica che è anche osando, che alcune marche si sono invece salvate dall’oblio. È il caso ad esempio di Hublot, completamente rivoluzionata da Jean-Claude Biver nel 2005, quando introdusse il Big Bang, orologio di innegabile successo. Con numeri decisamente più grandi dell’iconico Hublot anni ’90 di Carlo Crocco, che era stato anch’esso rivoluzionario con il suo abbinamento di oro e caucciù.

Aldilà del gusto personale, cosa ne pensate: quanto si può osare in orologeria?

hublot big bang

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