L’interesse per l’orologeria vintage non è mai stato così alto. Un fenomeno di tale portata meritava un approccio professionale che andasse oltre la semplice compravendita. VO Vintage nasce nel 2020, proprio per dare agli appassionati la possibilità di incontrarsi in un ambiente piacevole e sicuro per fare qualche buon affare. Ma soprattutto per scoprire tutta la storia, la tecnica e il lavoro, in una parola la cultura, che c’è dietro all’oggetto orologio. Dal 9 all’11 settembre la terza edizione sarà aperta al pubblico nella stessa sede di Vicenzaoro, di cui è emanazione.
Marco Carniello, Direttore delle fiere Jewellery & Fashion di Italian Exhibition Group Spa, ci racconta come è nata l’idea: “L’Italia ha sempre avuto un ruolo centrale per l’orologeria e anche per la recente riscoperta del vintage. Quindi era il momento giusto per avviare un nuovo format che mettesse al centro la cultura e non più lo scambio”.
VO Vintage è una fiera dedicata ai professionisti, ma non solo: “Sarà un evento aperto a tutti gli appassionati che, oltre ad acquistare i pezzi da espositori di alto livello, potranno partecipare ai talk e alle sessioni che abbiamo organizzato con importantissimi collezionisti, studiosi ed esperti del settore. Il tutto in un ambiente confortevole, che ci piace chiamare salotto, e nella massima sicurezza garantita dalla struttura di Vicenzaoro”.
Quest’anno il programma prevede delle vere e proprie master class, tenute dal celebre professor Ugo Pancani, con tanto di attestato per i partecipanti. Inoltre, ci saranno dibattiti sul passato e sul futuro del settore con collezionisti come Sandro e Giulio Fratini, Alessandro Squarzi e Maurizio De Angelis. Si terranno anche dei talk su tecnica ed estetica con Mo Coppoletta, Auro Montanari e Luca Soprana, oltre alla mostra sullo Speedmaster, organizzata da Andrea Foffi e introdotta da un dibattito moderato dal nostro direttore Dody Giussani, che sarà protagonista di alcuni incontri con gli appassionati. E per chi non potrà visitare la fiera? “Stiamo implementando la parte social, che permette a chiunque di seguire gli eventi anche a distanza e soprattutto coinvolge il pubblico giovane, quello che ci sta dimostrando un interesse oltre le aspettative”.