20 anni fa il Tambour arrivava sul mercato, dando il via alla divisione orologiera di Louis Vuitton. “Il Tambour è diventato un modello iconico perché è così semplice, audace e allo stesso tempo innovativo”, racconta Michel Navas, Maestro Orologiaio a La Fabrique du Temps. manifattura vicino a Ginevra dove nel 2014 la marca ha accorpato tutte le professionalità e le strutture tecniche che, a partire dal 2002, concorrevano alla produzione dei suoi orologi. “È riconoscibile a colpo d’occhio con la cassa rotonda senza lunetta scolpita da un blocco di metallo e le anse applicate ispirate ai rinforzi in metallo dell’iconico bagaglio. Il design è nato 20 anni fa e da allora non è cambiato”.
A celebrare l’anniversario è il Tambour Twenty, un orologio che rimane fedele al Tambour originale riprendendone i codici stilistici. E soprattutto la meccanica, quella del primo cronografo della collezione: il calibro LV 277, che sfrutta le sinergie del gruppo Lvmh, al quale Vuitton appartiene, utilizzando come base l’El Primero di Zenith ad alta frequenza (36.000 alternanze/ora) che permette una lettura accurata fino al decimo di secondo. Personalizzato con una massa oscillante in oro.
La cassa in acciaio lucido da 41,5 mm riporta le 12 lettere del nome Louis Vuitton sulla carrure indicando la posizione delle ore. Il quadrante marrone spazzolato presenta lancette crono gialle (un riferimento al filo giallo storicamente utilizzato nella pelletteria realizzata del marchio), grandi numeri arabi applicati in corrispondenza delle cifre pari e a bastone. È un’edizione limitata a 200 esemplari consegnata con un baule Louis Vuitton in miniatura in tela Monogram.
Con il Tambour in questi 20 anni sono nate complicazioni raffinate, dai tourbillon alle ripetizioni minuti. Ma anche visualizzazioni estremamente originali, come lo Spin Time. E nella Fabrique du Temps, Louis Vuitton ha riunito tutte le competenze, i materiali e il savoir faire per produrre pezzi eccezionali.
Prezzo: 14.000 euro.
