Il Watches and Wonders si è chiuso la settimana prima di Pasqua con un bilancio decisamente positivo, per volumi e per qualità. Questa edizione è stata contraddistinta dal rinnovamento di collezioni iconiche, come il Rolex Daytona o il Reverso di Jaeger-LeCoultre, e al rilancio di modelli storici, come l’Ingenieur di IWC. I trend più evidenti sono l’impiego sempre più vasto del titanio (Rolex docet, accodandosi a una tendenza già abbracciata da diverse marche, fra cui Omega) e diametri più contenuti, sotto ai 39 millimetri.
La Geneva Watch Week è stata anche il palcoscenico ideale per alcuni annunci, come quello del ritorno di Jean-Claude Biver con una sua marca, dopo lo storico rilancio di Blancpain nel 1981. Non è sfuggito ai più vecchi frequentatori dell’industria la somiglianza fra il logo Biver e quello Blancpain: operazione nostalgia o una precisa dichiarazione?
Il 27 marzo anche LVMH ha fatto un’interessante rivelazione, comunicando il prossimo ritorno del brand Gérald Genta. Jean Arnault – Marketing and Development Director di Louis Vuitton Watches – ha infatti stretto un accordo con Evelyne Genta, vedova del Maestro, assicurandosi i diritti sull’archivio di Gérald Genta.
I nuovi orologi saranno realizzati dalla Fabrique du Temps, manifattura che fabbrica attualmente gli orologi Louis Vuitton. La Fabrique du Temps è stata fondata nel 2010 da Michel Navas ed Enrico Barbasini, già collaboratori di Genta in persona quando produceva i suoi orologi. Uno scherzo del destino? Forse. Ma sicuramente un magico ritorno, reso possibile dal giovane Arnault, ventiquattrenne appassionato di orologeria, che ha già intrapreso l’operazione di revival della Daniel Roth (altra marca di proprietà LVMH), con la riedizione del celebre Tourbillon Souscription.
Dody Giussani
