Una struttura solidale con l’ambiente ed energeticamente indipendente (almeno per quanto concerne la climatizzazione) è la nuova fabbrica fortemente voluta da Gerd-R. Lang, patron del marchio Chronoswiss.
Le potenzialità del marchio sono enormi e la visione del suo fondatore è chiara e determinata. Qualità soprattutto, garantita dall’impiego esclusivo di componentistica svizzera, ma assemblata in Germania. E se la Confederazione Elvetica non volesse più concedere lo Swiss Made al marchio Chronoswiss? Poco male. Già dal prossimo anno gli orologi della Casa tedesca potrebbero non mostrare più la scritta Swiss Made sul quadrante, a vantaggio della certificazione della Casa: il CASP (Certified All Swiss Parts). Un’affermazione, quest’ultima, che molti orologi legittimamente Swiss Made non rispettano, visto che le regole attuali dello Swiss Made ammetto un 50% di valore del prodotto di provenienza non svizzera. Le carte sono pronte per lanciare in maniera ufficiale il CASP, mancano solo le ultime firme dei fornitori Chronoswiss e poi, il “piccolo” intraprendente marchio tedesco sarà indipendente anche sul fronte della certificazione di provenienza e qualità.
L’indipendenza è un altro tema che sta particolarmente a cuore a Lang. Chronoswiss non è in vendita. Per il futuro sono previsti cambiamenti nel management, con l’arrivo di un CEO che sostituirà Lang negli impegni operativi, lasciandogli il piacere e il gusto di disegnare i suoi orologi, come ha sempre fatto fino ad oggi.
“Io disegno i miei orologi per me”. Questa la sua spiegazione dello stile Chronoswiss: uno stile che da 23 anni è apprezzato e scelto da schiere di veri appassionati, che riconoscono al marchio di Monaco un ruoolo di primo piano nella rinascita dell’orologeria meccanica.
E noi siamo fra i suoi estimatori.
Ora anche la fabbrica c’è ed è pronta ad accogliere i prossimi sviluppi della Casa, in un’ottica sempre più manufatturiera.
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