Chi ha davvero chiaro cosa siano gli NFT? Chi ne ha già acquistati?
Il Non-Fungible Token è un “gettone” virtuale non replicabile (criptato), che certifica l’autenticità e la proprietà di un bene digitale o fisico. Non a caso, gli NFT stanno avendo successo nel mercato dell’arte, con exploit di cifre a sei zeri pagate per opere digitali certificate (come, ad esempio, un file jpg).
Può sembrare una follia, ma nel mondo ibrido in cui vivono le nuove generazioni non c’è niente di folle. La piazza del paese, dove si usciva a “fare lo struscio” per mostrare l’ultimo modello di Nike, oggi è online e si chiama “social”. E potrebbe presto trasferirsi ancora, nel metaverso.
In orologeria, gli NFT si stanno diffondendo con andamento crescente negli ultimi mesi. Il token “orologiero” più costoso venduto fino ad oggi, però, non è un orologio. Ma un “accessorio”, abbinato allo sketch originale realizzato da Gérald Genta del primo Royal Oak, battuto da Sotheby’s a 546.500 franchi svizzeri. Il disegno era infatti accompagnato da un da un certificato digitale sotto forma di NFT.
Un produttore che ha sperimentato commercialmente i Non-Fungible Token, in una forma simile al mercato dell’arte, è Louis Moinet. La Casa, a febbraio, ha venduto uno Space Revolution virtuale per 472 euro (0,2 Ethereum), sulla piattaforma exclusible(.com).
In questo caso, la domanda che mi pongo è: ha senso proporre la versione digitale di un orologio da 380.000 dollari al prezzo di un paio di scarpe? Credo che, se fossi l’acquirente di un orologio da centinaia di migliaia di euro, mi disturberebbe vedere qualcuno “sfoggiare nel metaverso” il medesimo orologio, ma pagato 1.000 volte meno. E la proposta nel mondo virtuale di “oggetti” tanto economici rispetto ai corrispondenti reali, non sminuisce l’esclusività di una marca il cui prezzo di ingresso oggi è di 10.000 euro?
Concludendo, non va sottovalutato il fatto che reale e virtuale si stanno velocemente fondendo, in un unico mondo.
Eppure, non mi abbandona il dubbio che l’entusiasmo per gli NFT da parte dell’industria orologiera sia solo… Molto rumore per nulla.
Dody Giussani