Quando ci rechiamo in visita alle manifatture per i nostri reportage, vengono realizzate decine e decine di foto, che naturalmente non sono tutte impiegate per la pubblicazione (per ovvi motivi di spazio). Le rimanenti vanno nel nostro archivio, anche per impieghi futuri. Spulciando l’archivio, oggi abbiamo rintracciato dlle immagini che meritano di essere mostrate. Risalgono al giugno dello scorso anno e ritraggono uno dei primissimi Reverso Grande Complication à Triptyque realizzati, fotografato proprio sul banco dell’orologiaio che lo stava assemblando e testando. Per la descrizione dell’orologio, riportiamo quanto pubblicato lo scorso anno su L’Orologio, quando inserimmo il modello fra le Superstar del Salone di Ginevra:
“Il Reverso Grande Complication à Triptyque offre lettura delle indicazioni, corrispondenti alle sue ben 18 complicazioni, su tre quadranti: due sulle rispettive facce della famosa cassa ribaltabile e uno posto all’interno del telaio che sorregge la cassa stessa (al quale è agganciato il cinturino). È la prima volta che una simile soluzione viene adottata sul Reverso. Per meglio comprendere tutte le indicazioni fornite, esaminiamo separatamente i tre quadranti.
La semplicità formale del quadrante principale è interrotta soltanto dall’apertura nell’angolo inferiore destro, che rivela qualcosa di più di un normale tourbillon. La gabbia rotante a un minuto, infatti, incorpora un nuovo scappamento, messo a punto dalla Jaeger-LeCoultre e derivato dallo scappamento “à détente” dei cronometri da marina (lo stesso studiato da George Daniels per sviluppare lo scappamento co-axial Omega). Il nuovo sistema di scappamento è stato denominato “isometrico a elisse” e presenta uno strisciamento ridotto, tanto da rendere superflua la lubrificazione delle superfici. A causa delle deboli forze di interazione fra il bilanciere-spirale e gli altri componenti, la ruota di scappamento e il braccio di bloccaggio di quest’ultima sono stati fabbricati in silicio monocristallino, che presenta le necessarie doti elastiche e tribologiche, ma con un peso notevolmente inferiore all’ottone. Si pensi che grazie a questa soluzione il peso complessivo del tourbillon (formato da gabbia in titanio e scappamento) è di appena 0,29 grammi. Tornando al quadrante principale dell’orologio, questo presenta le indicazioni di ore, minuti e quadrantino delle ventiquattro ore, al due.
Sul lato opposto della cassa, visibile ribaltando quest’ultima sul suo supporto, trova posto la mappa mobile del cielo (boreale o australe, su richiesta del committente), unitamente a: indicazione del tempo siderale, del calendario zodiacale (ovvero della posizione del Sole rispetto all’ellittica, delimitata dalle costellazioni dello zodiaco), del sorgere e del levare del Sole (ad una determinata latitudine), dell’equazione del tempo. Il supporto del Reverso Grande Complication à Triptyque ospita la chicca finale di questo strepitoso esempio di alta orologeria: il meccanismo per calendario perpetuo più sottile al mondo, dallo spessore di appena 1,7 millimetri, con indicazione retrograda della data e fasi di luna.”
In foto, accanto alle parti parzialmente assemblate del Reverso Grande Complication à Triptyque si può osservare un altro orologio (rotondo): si tratta del prototipo utilizzato per testare lo scappamento del Triptyque prima della realizzazione del pluricomplicato.
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