Quest’anno il cambio dall’ora solare a quella legale avverrà il giorno di Pasqua. Alle 2 di notte tra sabato e domenica, quindi, ricordatevi di spostare in avanti le lancette di un’ora.
Se alle 2 am, la notte prima di Pasqua, doveste dormire invece di festeggiare il Sabato Santo in discoteca, ricordatevi di compiere l’operazione appena svegli, prima di addentare uova, corallina, casatiello o colomba all’ora sbagliata!
Oggi con gli smartphone il pericolo è decisamente meno serio, ma a me bambina è capitato di passare tranquillamente il weekend ignorando il passaggio all’ora legale e di presentarmi a scuola il lunedì con un’ora di ritardo. Oppure di calcolare un’ora in più, appena sveglia, per poi scoprire che mio padre, insonne, aveva già rimesso tutti gli orologi di casa.
Fa un po’ sorridere leggere ancora oggi articoli in cui si avvertono le persone di questi possibili incidenti. Un eterno copincolla che forse finirà solo con l’estinguersi della generazione X.
Tuttavia, l’ora legale non è scevra da pericoli. Uno studio sostiene, ad esempio, che il passaggio all’ora estiva coincida con un aumento di attacchi di cuore, che però diminuirebbero al ritorno all’ora solare (magra consolazione, se già ti è venuto l’infarto a marzo).
Quasi tutti sono d’accordo che questa pratica non porti grandi risparmi sui consumi di energia. Sicuramente, invece, l’ora legale fa bene all’economia, visto che le persone possono godere per più tempo delle già lunghe serate estive, anziché chiudersi in casa a guardare la TV. È molto probabilmente questo il vero motivo per cui non viene abolita.
Eppure la sua eliminazione farebbe felici migliaia di collezionisti di orologi, che due volte all’anno devono dedicarsi a regolare l’ora su decine di orologi. Questi ultimi si dividono in due fazioni: chi lo fa immediatamente e chi aspetta, come me. A volte anche fino al momento in cui torna l’ora solare, tanto due volte al giorno anche un orologio fermo indica l’ora esatta.
