La storia della collezione Astron di Seiko comincia ufficialmente nel 1969, col lancio del Quartz Astron 35SQ, il primo orologio da polso al quarzo al mondo. Tuttavia, la corsa verso la massima precisione era partita molto prima. Sin dalla fine degli anni ’50, infatti, i maggiori brand svizzeri e giapponesi avevano individuato nei movimenti meccanici ad alta frequenza la strada per ottenere prestazioni migliori. Parallelamente, i tecnici Seiko avevano messo a punto il “Project 59A”, prototipo di orologio a batteria che si può considerare l’antenato di tutti gli orologi al quarzo del brand.
Nel 1963 venne presentato il Crystal Chronometer, orologio al quarzo da tavolo, che venne perfezionato e miniaturizzato fino al 1966, quando i primi prototipi al quarzo da tasca ottennero il secondo posto alla competizione di precisione dell’osservatorio di Neuchâtel, che vinsero l’anno successivo.
Nel 1968 l’allora presidente di Seiko, Shoji Hattori, decise di interrompere la ricerca su altre tecnologie (come i movimenti al diapson) e di concentrarsi sullo sviluppo di un modello al quarzo da polso. Poco prima della fine del 1969, i primi esemplari del già citato Quartz Astron 35SQ vennero commercializzati.
Fu lo stesso Hattori a decidere che il nome del nuovo modello dovesse essere Astron, in linea con lo spirito del periodo in cui la corsa allo spazio era al suo culmine. Il 5 gennaio del 1970 Quartz Astron appariva sul New York Times con il titolo: “Precisione accentuata grazie a un dispositivo di cristallo in un orologio giapponese”.
Nel 2012 nasce la nuova generazione di Astron serie 7X, orologio GPS a energia solare. Da allora, Seiko ha continuato a compiere ulteriori progressi nella miniaturizzazione e ha migliorato le capacità di ricezione GPS.
Astron offre la precisione di un orologio atomico con una deviazione di 1 secondo ogni 100.000 anni e regola rapidamente l’ora ricevendo il segnale da 4 o più satelliti GPS ovunque nel mondo. I nuovi Astron, con la loro tecnologia allo stato dell’arte, sono i degni eredi di quei primi rivoluzionari modelli e corrispondono in pieno alla visione di Shoji Hattori.
