Cresce e migliora l’offerta

Oggi che i modelli più desiderati sono introvabili al prezzo di listino e che quando si parla di percentuali non si tratta più di sconti, ma di sovrapprezzo, l’orologeria sta vivendo un bel momento di creatività, che coinvolge tutte Le fasce di prezzo.
Ad esempio, in quel segmento che in passato si è spesso limitato a proporre orologi simili ai best seller, ma di qualità inferiore, ora troviamo pezzi originali sia nel design che nella funzionalità. Il fenomeno degli youtuber, che recensiscono orologi da 500 euro di prezzo medio, è il segnale più importante dell’attenzione oggi rivolta a un’orologeria di contenuto ma non necessariamente di lusso.

Limitandoci agli orologi meccanici, tra le marche che si stanno distinguendo, per la crescente qualità dell’offerta di modelli a prezzi accessibili, troviamo naturalmente i best seller dello Swatch Group: Hamilton, Mido e Tissot, sempre più lanciati verso un ineguagliabile rapporto qualità/prezzo. Ma non mancano aziende indipendenti e di nicchia, secondo lo stesso trend che osserviamo nell’alta orologeria, con il pubblico sempre più desideroso di scoprire firme giovani o meno note, ma di livello pari a quelle di tradizione.

Rimanendo nella gamma meccanica di prezzo inferiore a 1.000 euro, penso a Doxa, Junghans, Nomos Glashütte, Squale, Timex, Unimatic, mescolando nomi storici e microbrand. Se poi ci spostiamo in Giappone, impossibile prescindere da Seiko e Citizen, ma attenzione: anche nel Paese del Sol Levante stanno nascendo piccole realtà orologiere che non mancheranno di attirare l’attenzione di un pubblico ricercato, a confermare che il momento di grazia dell’orologeria non riguarda solo i vertici dell’industria. E questo è un bene, che avvicinerà un pubblico più ampio, eppure selettivo.

Ora, la domanda è: quali altri nomi avrei potuto citare?


Dody Giussani

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