Un saluto a un grande uomo

Nicolas G. Hayek
Nicolas G. Hayek

Ne abbiamo già dato la triste notizia: lunedì scorso, Nicolas G. Hayek, il fautore dello Swatch Group, si è spento a 82 anni a causa di un arresto cardiaco. Nato in Libano nel 1928 da padre libanese e madre americana, Nicolas Hayek ha ricoperto fino all’ultimo la carica di Presidente e Amministratore delegato dello Swatch Group. “La visione straordinaria di Nicolas G. Hayek gli ha permesso di realizzare e garantire la vita di una vigorosa impresa di orologi con un forte valore aggiunto svizzero” – così lo stesso Swatch Group lo ricorda e gli rende omaggio.

Jean-Christophe Babin, CEO di TAG Heuer ha così commentato la triste notizia: “Sono scioccato e profondamente rattristato per la morte di Nicolas G. Hayek. Oltre ai suoi 82 anni di età, c’era qualcosa di eterno in lui, grazie alla sua eccezionale e indomabile energia e la sua costante attività per difendere la nostra industria. Carismatico, visionario, energetico, creativo, veloce, gentile e senza compromessi: queste sono le parole che mi vengono in mente quando penso a lui. Sono orgoglioso di avere avuto il privilegio di incontrarlo e conoscerelo. I miei pensieri sono con lui e il mio sentito cordoglio è con le persone care che lascia. Mi mancherà la sua presenza, e anche il nostro settore sentirà molto la sua mancanza”.

Noi lo vogliamo ricordare con le sue parole rilasciateci nella nostra ultima intervista pubblicata su L’Orologio 163, in un articolo dedicato al Breguet La Tradition Grande Complication Tourbillon à Fusée. Proprio il marchio Breguet, infatti, era considerato la sua “creatura”, rilanciata con l’acquisizione da parte dello Swatch Group nel 1999: “Personalmente ho sempre amato il Maestro (Breguet, n.d.r.): rappresenta la forma dell’orologio, il modo di realizzarlo… È un po’ come chiedere a un grande appassionato di Beethoven o di Rossini perché ne sia tanto innamorato. Ecco quello che provo per Breguet. Per esempio il Tourbillon della collezione La Tradition sono stato io a volerlo, a insistere perché venisse realizzato esattamente in questa maniera. Quasi tutti i miei collaboratori mi dicevano: No, lasci stare, è come ricreare una macchina con una carrozzeria antica, sembra carina ma… Non mi sono arreso, perché sapevo che ogni Breguet rappresenta sempre un’importante opera d’arte”.

Alla nostra richiesta di rivelarci qualche sogno nel cassetto, la sua risposta era stata: “Provi a tornare tra dieci anni”. Purtroppo, non ci sarà il tempo di richiederglielo… Al Presidente dello Swatch Group, ma soprattutto al grande uomo che è stato, va il nostro commosso ultimo saluto.

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