Il nuovo corso di Parmigiani Fleurier

Dallo scorso anno Guido Terreni è alla guida di Parmigiani Fleurier. Dopo venti anni di carriera in Bulgari, nel periodo più creativo e stimolante, in cui ha partecipato alla realizzazione del polo orologiero svizzero dell’azienda, portando a termine la trasformazione in una manifattura integrata, era giunto il momento di una nuova sfida. E l’ha trovata in un nome indipendente dell’alta orologeria svizzera: “Quello che già sapevo di Parmigiani Fleurier è che si tratta di una marca di nicchia, in grado di esprimere arte orologiera ai massimi livelli. E quando sono entrato in azienda è esattamente quello che ho trovato: grandi savoir-faire e cultura del prodotto”. E la cultura è proprio il valore centrale, su cui Terreni ha voluto costruire il futuro della marca, attingendo direttamente alla fonte, ossia Michel Parmigiani, perché il suo approccio prettamente orologiaio  permea tutt’oggi il brand.

La collezione su cui Terreni ha voluto costruire il futuro di Parmigiani è la Tonda GT: “Ha dato un tono di freschezza alla marca e per me è un ottimo punto di partenza. Ha un look un po’ più sportiveggiante, non tecnico, è un orologio comodo da indossare. Quello che sto facendo adesso è un lavoro di introspezione, per capire l’anima e i codici estetici della marca, perché nella storia della Parmigiani ci sono elementi usati in maniera continuativa, ma non messi in primo piano come dovrebbero. Stiamo già lavorando a disegni e prototipi, a una grande velocità, perché avere tutti i mestieri a disposizione in un solo luogo ti dà una potenza di sviluppo pazzesca”.

Cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo corso di Parmigiani Fleurier? “Mi piacerebbe che la direzione creativa evolutiva fosse bene accettata, perché non è una rivoluzione. E spero di far comprendere bene la marca, che è una manifattura integrata indipendente, svizzera, nata da una persona mossa dal desiderio di perpetuare l’arte orologiera nel futuro”.

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