Informazione o “buzzing”?

Il web è recentemente stato definito il più grande “editore” mondiale. E le marche hanno imparato a impiegarlo al meglio. Riconoscere la differenza fra informazione e chiacchiericcio è però ancora fondamentale per veicolare una notizia nel modo più appropriato. Questa settimana ne abbiamo avuto una dimostrazione anche nel settore orologiero.

Dopo l’exploit del Nautilus per Tiffany, infatti, per il suo secondo lancio in sette giorni Patek Philippe non si è affidata a Instagram.

Era troppo rischioso mettere nelle mani dell’indistinta platea di un social network il prodotto della ricerca del suo dipartimento Advanced Research, l’orologio con Ripetizione Minuti “Fortissimo”. E lasciar giudicare un pezzo complesso, dalla meccanica innovativa, sulla base di una foto. Senza contare che l’orologio in questione ha un quadrante molto particolare, decisamente tridimensionale, che merita di essere osservato dal vivo, per essere apprezzato o criticato. La bellezza e l’importanza indiscutibili dell’orologio, invece, sono tutte nella meccanica.

Patek Philippe ha quindi preferito, stavolta, presentare in anteprima l’orologio alla stampa e, in particolare, alla stampa specializzata. In due momenti. Prima con un video che entrava nei particolari di fabbricazione, molto esauriente, poi con una sessione di question & answer con Philippe Barat, capo dello sviluppo prodotto. Per consentire ai professionisti della comunicazione di approfondire la comprensione del progetto, che è davvero originale.

Ne parleremo meglio e più estensivamente sulla rivista. Quello che voglio sottolineare qui è che quelli dei social e della carta stampata sono due linguaggi complementari, non sovrapponibili. E che, da fruitori, è giusto e conveniente seguire entrambi i mezzi di comunicazione, per non perdere neanche una notizia. Ricordando sempre, però, che la preparazione e la specializzazione hanno un valore, anche nel campo dell’informazione.

Patek Philippe non se ne è dimenticata.

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