Crea, sviluppa, decora e produce a mano tutti i suoi orologi: è la manifattura Jaeger-LeCoultre, con i suoi quasi due scoli di storia.
Sono passati quasi due secoli da quando l’inventore Antoine LeCoultre, nel 1833, apriva un piccolo laboratorio artigianale di orologi e pendole di lusso nel cuore della Vallée de Joux, in Svizzera, dando vita a quella che oggi è la Jaeger-LeCoultre. Un arco di tempo che ha visto la nascita di oltre 1.400 calibri diversi e più di 430 brevetti.
Una manifattura integrata che riunisce sotto lo stesso tetto tutti i savoir-faire: maestri orologiai, ingegneri, designer e artigiani collaborano l’uno accanto all’altro. Ci sono ben 180 competenze orologiere.
Un grande edificio per la Grande Maison
Ad ospitare la manifattura è uno storico edificio, costruito nel 1833 e poi ampliato nel 1866, di cui qualche anno fa è stata restaurata la facciata.
Un intervento importante che ha riportato in luce l’aspetto originale dell’immobile e che è stato anche occasione per adottare nuovi provvedimenti a favore del risparmio energetico.
Tra i luoghi identificativi si trova l’atelier del restauro, dove un gruppo di maestri orologiai si impegna a riprodurre componenti che non si possono più riparare o che sono cambiati e a riportare in vita orologi antichi, orologi da tasca o altri tesori per un restauro completo.
Altrettanto emblematica la Galleria del Patrimonio, con i modelli rappresentativi del brand e un’imponente parete trasparente in vetro, intorno a una scala bianca, dove sono esposti 340 calibri progettati, creati e assemblati dalla manifattura Jaeger-LeCoultre.
Senza dimenticare le novità dell’iniziativa Atelier d’Antoine, così chiamata in onore del fondatore della Maison e nata dalla volontà di condividere l’arte e la scienza dell’orologeria con un pubblico sempre più ampio.
Si tratta di vere e proprie esperienze didattiche pratiche per collezionisti, appassionati e anche neofiti che ora offrono un nuovo programma incentrato sull’importanza della precisione in ogni fase del processo orologiero.