Vacheron Constantin:
l’esposizione Less’Ential a Firenze

Fino al 7 febbraio, in occasione del rinnovo degli spazi, la boutique Vacheron Constantin di Ponte Vecchio a Firenze espone una selezione di creazioni provenienti dalla Heritage Private Collection della Maison.

Vacheron Constantin boutique Firenze

In occasione del rinnovo dei propri spazi, la boutique Vacheron Constantin di Firenze (che si trova sul Ponte Vecchio, al civico 52/R) espone una selezione di creazioni provenienti dalla Heritage Private Collection della Maison. Scelti tra i circa 1.600 segnatempo che compongono la Heritage Private Collection, questi orologi testimoniano una produzione caratterizzata dalla purezza della forma.

Vacheron Constantin boutique Firenze

Vacheron Constantin è parte della storia del Ponte Vecchio a Firenze, affascinante struttura storica ricostruita nel 1345 e resa unica dal celebre corridoio Vasariano, costruito nel 1565. Oltre che dalle botteghe orafe che nei secoli hanno connotato, con la loro presenza, il ponte. Gli interventi di ristrutturazione della boutique situata al civico 52/R sono stati progettati e realizzati nel massimo rispetto dell’architettura, dei decori e della storia di questa costruzione. La boutique sorge all’interno dello spazio dell’antica cappella dell’oratorio del Santo Sepolcro. Dall’esterno si possono apprezzare le due vetrine e l’insegna “Vacheron Constantin” del negozio, sovrastata da un tabernacolo che riporta l’immagine di una Madonna seicentesca che benedice i passanti.

Orologio da tasca ultrasottile tipo “lente” in platino, quadrante argentato (1950).

Il concetto di eleganza è una delle caratteristiche principali dell’orologeria di Vacheron Constantin. Coltivata come forma d’arte, l’eleganza si impone in modo naturale. Questo approccio al design orologiero si ispira a due movimenti artistici che hanno segnato l’inizio del XX secolo. Fondato a Weimar nel 1919 dall’architetto Walter Gropius, il Bauhaus esercitò un’influenza significativa sul mondo dell’arte e dell’artigianato, perché si poneva l’obiettivo di gettare le basi di un nuovo tipo di società. Terreno fertile di sperimentazioni innovative, il Bauhaus cercò di unire tecnica ed estetica, belle arti e industria puntando alla semplicità e alla durata degli oggetti dettata dalla funzione.

Orologio da tasca in oro giallo con indicazione delle ore saltanti, dei minuti, dei piccoli secondi e della ripetizione dei quarti, quadrante in argento guilloché (1827).

Le volute spiraleggianti dell’Art Nouveau cedettero quindi il posto a forme pure e linee pulite, adatte alle nuove esigenze di produzione industriale. A partire dagli anni Venti del Novecento, gli ornamenti furono sostituiti dalla ricerca dell’ordine e della simmetria tipica dall’Art Déco, il cui rigoroso carattere geometrico segnò un ritorno agli stilemi classici.

Orologio da polso rettangolare bicolore in oro bianco e giallo, quadrante nero (1928).

“Questa idea di purezza, che per Vacheron Constantin è sinonimo di eleganza, è una firma presente in tutta la sua storia, ma che assunse una forma molto più precisa all’inizio del secolo scorso”, spiega Christian Selmoni, Style & Heritage Director in Vacheron Constantin. “A prescindere dalla complessità dei meccanismi e delle complicazioni, la purezza esprime un design orologiero in cui la semplicità diventa raffinatezza. La caratteristica più importante della Maison, sempre al passo con i tempi attraverso creazioni che simboleggiano le tendenze dell’epoca, è senza dubbio la capacità di preservare quest’anima orologiera attraverso le varie interpretazioni stilistiche dei segnatempo, che sono state molte dal 1755, anno della fondazione di Vacheron Constantin”.

Orologio da tasca quadrato “chevalet” in oro giallo, quadrante argentato (1925).

I segnatempo Vacheron Constantin dell’esposizione Less’Ential, visibili fino al 7 febbraio, rappresentano tutti la ricerca stilistica della Maison. Dagli orologi da tasca prodotti sino alla seconda metà del XX secolo ai modelli da polso, queste creazioni trasmettono il desiderio di assoggettare i vincoli meccanici alla chiarezza del design e alla leggibilità delle funzioni. Questo tipo di minimalismo ha attraversato con eleganza le epoche e i periodi successivi, dimostrando la capacità di adattarsi a tutti gli stili e materiali. A prescindere dal tipo di visualizzazione – classica o decentrata, come nel caso delle ore saltanti – la ricerca rimane la stessa: quella della bellezza attraverso la semplicità, per concentrarsi, per l’appunto, su “Less’Ential”.

Orologio “Jubilee” in oro giallo con piccoli secondi, quadrante nero (1935).

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