Arte e orologeria: la novità di Morellato

Si chiama mytime il nuovo orologio Morellato realizzato in collaborazione con l’architetto Gaetano Pesce e presentato in anteprima martedì 22 marzo, a Padova, in occasione del vernissage della mostra antologica “Il tempo Multidisciplinare” dello stesso Pesce. Dalla combinazione tra il suo estro creativo e la visione imprenditoriale innovativa di Massimo Carraro, presidente di Morellato, nasce l’idea di raccontare, attraverso un oggetto reale e tangibile come un orologio, l’inedita concezione del tempo di Gaetano Pesce che racconta che “Il tempo è personale, quello che quando si perde non si ritrova mai più”. L’orologio, in edizione limitata a 100 esemplari numerati, si presenta con un corpo centrale, una cassa tonda, liscia al tatto, a cui si uniscono tre diverse casse che rappresentano la testa di un uomo, di una donna e di un bambino. Ciascun elemento va a comporre e a dar vita all’orologio mytime, realizzato con movimenti sviluppati da Morellato. Inserendo la data di nascita o di un qualsiasi altro evento importante della vita, il quadrante centrale riporta il tempo trascorso dalla data prescelta, fino a un massimo di 90 anni, che viene indicato da una lancetta digitale. Le teste dell’uomo e della donna, che danno forma a casse digitali, riportano il giorno e il mese corrente, funzionando quindi da calendario. Il segnatempo analogico che indica l’orario è racchiuso invece nella cassa più piccola, che assume la forma della testa di un bambino e rappresenta per l’artista il tema del futuro. Il fondello, personalizzato con la firma di Gaetano Pesce, il titolo dell’opera e il logo del brand, riporta la numerazione di ciascun esemplare da 1 a 100. La creatività e l’arte di Gaetano Pesce si ritrovano anche sul cinturino, acceso dai colori cari all’artista come il rosso, il giallo, il verde e il blu, che disegnano la parola tempo in stile pop. La signature dell’architetto è presente anche all’interno del cinturino. La mostra “Il Tempo Multidisciplinare” sarà aperta al pubblico fino al 23 settembre 2018 presso il Palazzo della Ragione di Padova.

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