La natura del tempo

Uno dei trend del Watches and Wonders 2021 è stato quello dell’ecosostenibilità. Prodotti compatibili con le preoccupazioni per il futuro del pianeta, pensati per le nuove generazioni, molto attente – tra l’altro – all’impiego di materiali alternativi alla pelle animale. Motivo per cui molte marche, a cominciare da Chanel, hanno bandito i cinturini in alligatore dal corredo dei propri orologi.

Sul tema dell’ecosostenibilità, mi permetto un ragionamento molto elementare. Uno dei “problemi” dell’industria orologiera è l’esiguo volume di materie prime necessarie alle lavorazioni. Nel settore dell’alta orologeria, poi, una manifattura non ha una grande forza contrattuale con i fornitori, visti gli ordini limitati di metalli, silicio, ceramica (spesso infatti prodotta in-house), carbonio o altro sufficienti a soddisfare l’intera produzione. Questo lascia intuire come l’impatto ecologico dell’orologio in quanto prodotto sia davvero limitato.

Eppure, per avvicinare generazioni altamente (e giustamente) sensibili al problema, si investe in ricerca su materiali ecosostenibili per la realizzazione degli orologi, anche meccanici. Intanto, immense discariche continuano a riempirsi di elettronica di consumo esausta (cellulari e computer, naturalmente, oltre a televisori, frigoriferi, e chi più ne ha più ne metta, tanto si trovano nel terzo mondo: occhio non vede, cuore non duole).

La vera scelta ecosostenibile delle Case orologiere di alta gamma non è rappresentata dal recente impiego di cinturini in fibre rigenerate o di casse in acciaio riciclato, ma risale ad anni fa. A quando le manifatture hanno investito per adeguarsi agli standard internazionali sulle emissioni di CO2, si sono rese energeticamente autonome, hanno installato sistemi di riciclaggio dell’acqua per il raffreddamento e riscaldamento dei locali, si sono certificate CarbonNeutral…

Dovrebbero essere queste le informazioni da raccogliere su una marca, quando si desideri acquistare un orologio ecosostenibile. Il resto è un “di più” che non guasta, ma che ha un impatto decisamente più basso di sulla salute del pianeta (a proposito, dal 1970 il 22 aprile è la Giornata Mondiale della Terra).

Dody Giussani

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