Patek Nautilus: la storia infinita

Questa settimana le dichiarazioni di Thierry Stern, Presidente (nonché proprietario) di Patek Philippe, hanno tenuto banco nelle discussioni fra appassionati.
Del resto, il futuro della collezione Nautilus, ossia il possibile rimpiazzo dell’ultimo “oggetto del desiderio” – il 5711 in acciaio appena uscito di produzione e già scambiato a cifre che toccano i 100.000 euro – è un argomento bollente.
A chi continua a domandarsi perché Stern abbia deciso di interrompere la produzione del 5711-1A, risponde direttamente il presidente, nell’intervista rilasciata al Neue Zürcher Zeitung la settimana scorsa: “Per prima cosa, non voglio che un singolo modello costituisca improvvisamente il 50% o più della nostra collezione e domini l’immagine di Patek”, una lezione d’oro, che alcune marche non hanno ancora imparato. Esempi di nomi importanti fagocitati dal successo di un unico modello ce ne sono abbastanza da dare facilmente ragione a Stern, il cui primo dovere è quello di preservare il valore della marca e quindi tutelare i collezionisti che credono e investono in Patek Philippe. Eppure, non sono molti i top manager che hanno il coraggio di fare questa stessa scelta.
Riguardo al fenomeno della speculazione sul Nautilus 5711 acciaio, una stoccata è invece diretta ai concessionari, a proposito delle liste di attesa interminabili: “Penso che i nostri rivenditori abbiano una responsabilità qui. Sanno esattamente quanti pezzi stanno ricevendo. Tuttavia, sembrano trovare difficile dire a un cliente che probabilmente non ha alcuna possibilità di ottenere un Nautilus. Invece, lo mettono in lista d’attesa, che diventa sempre più lunga. È troppo facile dire che è colpa di Patek Philippe, che semplicemente non produce abbastanza orologi”.
Concludendo sul 5711, Stern fa una sorta di annuncio: “Non si abbandona un modello come questo senza avere qualcosa di nuovo nella manica. Ma non ne parlerò fino al lancio dell’orologio. Quello che posso dirvi, però, è che ci piace salutare orologi speciali con una piccola sorpresa. Ci sarà quindi una serie d’addio del 5711, che sarà un po’ diversa. Questi orologi saranno prodotti presto e saranno lanciati quest’anno. So già che sarà un altro incubo in termini di domanda, ma conto sui miei rivenditori”. Diversamente da quanto pubblicato lo stesso giorno sul New York Times, la Casa ci ha informato che questi orologi non saranno distribuiti solo nei Saloni Patek Philippe, ma anche i concessionari li riceveranno nel 2021. L’attesa continua. E i rumors anche.

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