Quelli che aspettano…

Come sarà Watches & Wonders 2021? Prima di tutto, non sarà aperta a tutti. Questo non significa che non ci saranno dei contenuti pubblici da esplorare su watchesandwonders.com, ma che la manifestazione vera e propria, con i live, i panel e le round table, sarà riservata solo alla stampa e ad un pubblico selezionato, su invito.

Si preannuncia una settimana impegnativa, anche se meno del previsto. Non tutte le marche, infatti, hanno concentrato in quei giorni il lancio dei prodotti e, soprattutto, non tutte hanno deciso di aderire alla formula della manifestazione, che prevede delle conferenze stampa live per i giornalisti.

Tra i nomi che si dissociano dalla classica impostazione ereditata dalla versione in presenza del Sihh, si annoverano Rolex, Patek Philippe, Chopard, Tudor e Chanel. Presenti sulla piattaforma con i prodotti, le Case hanno riservato a momenti diversi e – soprattutto – a mezzi diversi le presentazioni live.

Rolex e Tudor annunceranno le novità il 7 aprile, ma la presentazione dal vivo sarà organizzata in presenza, quando possibile, nei diversi mercati. Entrambe le Case, così come Chanel, hanno in programma dei video di lancio delle novità sulla piattaforma di Watches & Wonders. Patek Philippe, dal canto suo, svelerà alcuni nuovi modelli il 7 aprile ed altri il 12 al di fuori della piattaforma. Chopard, infine, metterà a disposizione il materiale stampa sull’arera riservata di watchesandwonders.com, ma organizzerà eventi specifici dopo il salone.

Chi, invece, ha abbracciato il format al 100% è Lvmh, con Bulgari, Hublot, Louis Vuitton, TAG Heuer e Zenith, così come anche altri produttori, fra cui Nomos, Maurice Lacroix, Oris, Chronoswiss (vado a memoria).

Strategie diverse, che probabilmente vogliono mettere l’accento sulla differenziazione fra il Watches & Wonders vero e proprio e quello che avrebbe dovuto essere un salone gemello, contemporaneo ma non integrato, che avrebbe accolto in un’altra area del PalaExpo di Ginevra i 5 fuoriusciti di spicco di Baselworld (Rolex, Patek Philippe, Chopard, Tudor e Chanel, appunto). Un segnale che neanche in versione digitale il Watches & Wonders ha ancora una governance precisa.

Dody Giussani 

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