Rolex: la nascita del mito

Quali sono le ragioni del successo di Rolex secondo voi? La risposta parte dal nome e non è scontata come sembra.
Era il 2 luglio 1908 quando Hans Wilsdorf depositava il marchio Rolex. Il nome fu scelto in base a cinque requisiti: corto, di massimo cinque lettere; che si pronunciasse facilmente in tutte le lingue; che suonasse bene; facile da ricordare; esteticamente piacevole una volta scritto su un orologio. Doveva rispondere, in sintesi, a delle esigenze di marketing, quando il marketing ancora non esisteva.

Tra i primi brevetti, nel 1926 ci fu il primo orologio da polso impermeabile al mondo, l’Oyster; nel 1931 il rotore Perpetual, un meccanismo con rotore libero, precursore degli attuali sistemi di carica automatica e due anni dopo la lega Rolesor, abbinamento tra acciaio e oro, tuttora utilizzato con la versione in platino Rolesium. Poco prima degli anni ’50 appaiono le collezioni che assicureranno un futuro alla Rolex: nel 1945 nasce il DateJust, nel 1949 l’Oyster si evolve nelle linee e nel meccanismo, assumendo le forme quasi definitive attuali, nel 1953 arrivano il Submariner, il primo orologio da polso subacqueo automatico, e l’Explorer, che rendeva omaggio alla prima scalata del Monte Everest.

Hans Wilsdorf muore nel 1960, non senza aver assicurato un futuro alla marca. Nel 1945 aveva infatti costituito a Ginevra la Fondazione Hans Wilsdorf, il cui scopo principale è quello di assicurare la sopravvivenza e lo sviluppo di Rolex e di destinare, se disponibili, donazioni a enti di beneficenza nel cantone di Ginevra. Alla sua morte, la guida passa ad André J. Heiniger e inizia il periodo d’oro della marca. Ricerche tecnologiche volte al miglioramento della produzione e dell’assistenza, di ramificazione della distribuzione, della severità dei controlli, ma in particolare una visione globale della politica di mercato, sono tutte iniziative che hanno fatto di Rolex un fenomeno unico in orologeria.

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