Rolex non ha mai avuto a catalogo serie speciali, dedicate a un evento o ad un anniversario che non fosse della marca. È un fatto noto agli appassionati.
Ebbene, non è più vero. Con il lancio del nuovo Daytona dedicato al centenario della 24 Ore di Le Mans, cade un tabù della Casa. E chissà se resterà un unicum. La cosa certa è che è stato scelto un modo originale di omaggiare la gara, di cui Rolex è partner dal 2001.
Il Cosmograph Daytona, il cronografo che fin nel nome rivendica il proprio legame con il mondo delle corse automobilistiche, per i 100 anni della più impegnativa delle endurance sfoggia un nuovo movimento, evoluzione del calibro 4130 presentato meno di due mesi fa a Ginevra.
Sul Daytona 126529 LN troviamo infatti che il contatore delle ore non si ferma più a 12, ma arriva a totalizzare fino a 24 ore di cronometraggio. Questo avviene grazie all’introduzione di un ruotismo epicicloidale, che in poco spazio riesce a demoltiplicare il rapporto di trasmissione fino ad avere la lancetta del contatore delle ore che compie una rotazione in 24 ore.
Altri due elementi che rendono questo orologio speciale sono: il quadrante, che riprende in parte quello del Paul Newman Ref. 6241, e la scala tachimetrica, incisa sulla lunetta in Cerachrom nera. All’incirca al 7, infatti, scopriamo che l’indice delle 100 units per hour è realizzato in ceramica rossa. Naturalmente, in omaggio alla 24 Heures du Mans.
Fortuna ha voluto che, 24 ore dopo il lancio del Daytona 126529 LN (il 10 giugno, in concomitanza con la partenza della gara) a tagliare per prima il traguardo fosse una Ferrari 499P, nell’anno del rientro della Casa di Maranello nella competizione dopo mezzo secolo di assenza. Un primato che rende l’edizione del centenario ancora più speciale.
L’orologio non è in serie limitata, ma nessuno si sorprenderà quando questo crono in oro bianco, il cui prezzo supera i 42.000 euro, arriverà addirittura a quintuplicare il suo valore. E non fra molto tempo. Chi si arrischia a scommettere il contrario?
Dody Giussani
