Giovane e innovativa: la manifattura Hublot

Una Maison che rompe gli schemi, unendo un savoir-faire tradizionale alle tecnologie più avanzate e a materiali inediti: con cinque soci de L’Orologio Club siamo andati alla scoperta della Hublot il 17 e 18 ottobre. La visita è iniziata nell’edificio “Hublot 2”, quello più recente inaugurato nel 2015, dove si trovano i reparti di produzione dei componenti dei movimenti di manifattura e delle casse, e gli atelier di sertissage e decorazioni. Anche le casse prodotte in materiali insoliti come le fibre di lino, il carbonio o il Texalium sono realizzate in questo edificio. L’arte della fusione dei materiali è invece una delle attività principali, insieme allo studio sui movimenti complicati, del reparto Ricerca e Sviluppo, nell’edificio H1. È qui che si trova la “fonderia” del Magic Gold, “l’oro magico” di Hublot. Nell’impianto H1 si svolge l’assemblaggio dei movimenti, da una parte i modelli “di serie”, in particolare l’Unico, dall’altra i complicati. Qui sono nati pezzi come l’MP-05 La Ferrari, un tourbillon con 50 giorni di riserva di carica, un record per un modello di questa tipologia a carica manuale, grazie a 11 bariletti collegati in parallelo. O come il Big Bang Cronografo Tourbillon Ripetizione Minuti Cattedrale, raffinato esempio di come anche le complicazioni più tradizionali possono fondersi con design e materiali futuristici.

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