La (ri)nascita di Wyler Vetta

Il racconto della nuova Wyler Vetta, attraverso le parole di Marcello Binda e Fulvio Locci.

Wyler Vetta Jumbostar Chrono

Nonostante più di un secolo di storia, dal 2021 si può parlare di Wyler Vetta come di una start up.  Ripartendo da un foglio bianco e in collaborazione con il designer Fulvio Locci, Marcello Binda ha creato una società indipendente dal Gruppo Binda, per un cammino autonomo in termini di prodotto, distribuzione e marketing.

Wyler Vetta Jumbostar Chrono

“Con Wyler vogliamo operare nel segmento medio alto del mercato, con movimenti quasi esclusivamente meccanici. Ora siamo vicini al completamento della collezione, nata con la celebrazione del 125° anniversario attraverso la riedizione di una serie limitata del cronografo Jumbostar: un automatico in acciaio con quadrante originale dell’epoca, ridisegnato per l’occasione da Fulvio”.

Wyler Vetta Jumbostar 660Jumbostar, evoluzione di un modello del ’68, che di recente ha accolto anche l’arrivo di una versione sub, è una linea in piena fase di sviluppo, che diventerà il baricentro della produzione. Poi ci sono le serie Dynawind ed Heritage, rappresentative di uno stile della marca a cavallo degli anni ’60 e ’70.

Wyler Vetta DynawindMa i progetti non finiscono qui: “Ho portato in Wyler Vetta la mia collaborazione con l’ente spaziale internazionale e la mia esperienza con gli orologi disegnati per l’astronauta Paolo Nespoli per le missioni di lunga durata nello spazio”, racconta Fulvio Locci. “Da qui abbiamo messo a punto un esemplare in titanio, che volerà nei prossimi mesi, con triplo fuso orario”. Dopo la sperimentazione in volo, l’orologio sarà messo in produzione.

Wyler Vetta Jumbostar 125Il futuro più lontano? “Per i prossimi 2 anni stiamo lavorando a una nuova collezione, che dovrà raccontare una marca che si spinge sempre di più in ambito tecnico e tecnologico”, ha annunciato Binda.

Wyler Vetta Jumbostar 660Non si può svelare ancora molto, ma l’indizio va ricercato nei brevetti storici che la marca ha messo a punto fin dagli inizi. Come quello del 1927 dell’Incaflex, un innovativo sistema integrato per attutire gli urti sul bilanciere. Risolveva uno dei problemi principali dell’orologio da polso, ovvero la rottura del bilanciere in caso di urto.

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